Quattro nuove pompe infusionali di ultimissima generazione al Burlo di Trieste per garantire la massima sicurezza durante l’anestesia pediatrica
Quattro nuove pompe infusionali a siringa di ultimissima generazione, acquistate grazie al contributo di 6mila euro da parte di uno storico donatore che preferisce restare anonimo, sono da qualche giorno operative al Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo e si vanno ad aggiungere a quella già operativa da qualche tempo.
Fondamentali per garantire, tramite l’anestesia endovenosa, la sicurezza in quei pazienti a rischio di sviluppare gravi complicanze, anche fatali, quale l’ipertermia maligna, legate all’anestesia inalatoria, le cinque pompe infusionali ora operative, consentono di coprire con assoluta tranquillità le esigenze delle cinque sale operatorie presenti al Burlo e anche i casi in cui la sedazione si rende necessaria al di fuori della sala operatoria.
In un cordiale incontro, il commissario straordinario dell’Istituto, dottoressa Francesca Tosolini, il dottor Nelso Trua, vicecommissario straordinario sanitario, l’Ingegnere Francesco Barbagli della struttura complessa Ingegneria Clinica, Informatica e Approvvigionamenti, la dottoressa Raffaella Sagredini, direttore della struttura complessa Anestesia e Rianimazione e la coordinatrice della struttura complessa anestesia e rianimazione, Loredana Dittura hanno ringraziato l’azienda donatrice, sottolineando l’importanza dei contributi della comunità all’attività del Burlo.
«Donazioni come questa – ha detto il commissario straordinario – non solo dimostrano la sensibilità e la generosità della nostra comunità, ma contribuiscono a mantenere il Burlo sempre all’avanguardia nel garantire le migliori cure ai pazienti».
«Per noi il Burlo – ha replicato il donatore – è un’eccellenza unica e siamo felici di averlo aiutato in passato e di continuare a farlo. Ci fa estremamente piacere che le nostre donazioni possano contribuire all’acquisto di macchinari così utili»
La dottoressa Sagredini ha, poi, illustrato l’importanza delle quattro pompe trasfusionali oggetto della donazione dal punto di vista medico-scientifico: «Il protocollo TCI (Target Controlled Infusion) in dotazione delle pompe infusionali a siringa oggetto di questa importante donazione – ha detto – permette di ottimizzare l’anestesia generale garantendo un’esatta concentrazione plasmatica di farmaco analgesico e sedativo in base all’età, al peso del paziente e al tipo di intervento chirurgico programmato. Nell’ambito di interventi eseguiti in regime di day hospital, tale anestesia endovenosa, inoltre, offre maggior affidabilità in risvegli più rapidi e nel controllo della nausea e vomito postoperatori. Ciò significa la garanzia di poter dimettere immediatamente il paziente e si traduce anche in ottimizzazione delle risorse e contenimento dei costi. Infine – ha concluso la responsabile dell’Anestesia del Burlo -, grazie all’elevata tecnologia e affidabilità, queste pompe migliorano in termini di sicurezza la gestione delle sedazioni procedurali anche al di fuori della sala operatoria».
«Il protocollo TCI pediatrico – ha spiegato l’ingegner Barbagli – è relativamente recente ed è proposto sul mercato da pochissime aziende. La pompa infusionale a siringa è un’apparecchiatura abbastanza semplice perché è composta, banalmente, da una vite senza fine che spinge il pistone di una siringa, ma, il modello donato, ha all’interno un software sofisticato (protocollo TCI) che controlla costantemente le fasi anestesiologiche del paziente. La donazione – ha concluso – ci ha permesso di scegliere sul mercato, attraverso una procedura di gara, il modello più avanzato e disponibile di una delle aziende leader del mercato».