Scienza e cultura del cibo, primi 4 laureati corso triennale dell’Ateneo friulano

Da sinistra: Angelica Visintin, Anna Pediliggieri, il rettore Roberto Pinton, Paola Calvano, Nicolò Anzelini

All’Università di Udine, proclamati i primi quattro laureati del Corso di laurea triennale in Scienza e cultura del cibo. A discutere, con successo, la propria tesi, ieri pomeriggio, nel polo economico-giuridico di via Tomadini, sono stati: Nicolò Anzelini, Paola Calvano, Anna Pediliggieri, Angelica Visintin. Al rettore Roberto Pinton, presidente della Commissione di laurea, il compito della proclamazione, in presenza anche dello chef stellato Emanuele Scarello, testimonial del Corso assieme ad Antonia Klugmann ed Elda Felluga. Tra il pubblico, inoltre, Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli, sostenitrice del percorso di studi organizzato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali. Nicolò Anzelini, residente nella provincia autonoma di Trento, ha discusso la tesi Applicazione del Nutri-Score e del NutrInform battery per migliorare il profilo nutrizionale di ricette friulane tradizionali, con relatrice Nicoletta Pellegrini. Paola Calvano, di Napoli, l’elaborato Agenti di commercio: storia, evoluzione e trend della professione in Italia. Caso studio: “Lo. & De. Food Sas”, con relatore Andrea Moretti. Anna Pediliggieri, della provincia di Ragusa, ha presentato la tesi Dal campo al commensale: studio delle materie prime e comunicazione attraverso l’esperienza in ristorante per un’alimentazione più consapevole, con relatore Fulvio Zendrini. Angelica Visintin, di Sagrado, si è laureata proponendo l’Analisi economica di un’azienda di distribuzione Beverage per il settore Ho.re.ca, con relatrice Federica Cisilino. Il Corso di laurea in Scienza e cultura del cibo – attivato dall’anno accademico 2019/ 2020 e che conta attualmente oltre 200 iscritti (una settantina al terzo anno) – si propone di formare professionisti in grado di operare nei settori della promozione e valorizzazione di alimenti e bevande e dei sistemi alimentari. Esperti capaci di “intercettare” i segnali di cambiamento rispetto alla tradizione e tradurli in azioni innovative. La formazione riguarda gli ambiti tecnico-scientifico, economico, giuridico, gestionale, storico, artistico e della comunicazione e favorisce le interazioni tra gli studenti e le imprese, attraverso laboratori, seminari, tirocini, stage, visite di studio. Più di 110 le aziende ed enti convenzionati per i tirocini, con attività che spaziano dalla produzione enogastronomica ai servizi alle filiere, dalla comunicazione alla gestione di eventi. «Congratulazioni a questi primi quattro neodottori in Scienza e cultura del cibo» commenta il rettore Roberto Pinton. «Le competenze tecnico-scientifiche, umanistiche e di comunicazione acquisite nel triennio offrono loro l’opportunità di diventare figure di riferimento per il settore enogastronomico, sia a livello locale che nazionale. Auguriamo a tutti loro un brillante futuro professionale». Il Rettore, a proposito del tessuto imprenditoriale locale, ricorda il costante impegno dell’Università a rafforzare e ampliare i rapporti con le aziende e la disponibilità a intraprendere percorsi di collaborazione con formule innovative. «È grande la soddisfazione per il raggiungimento di questo primo importante traguardo del Corso di studi in Scienza e cultura del cibo» afferma la coordinatrice Giannina Vizzotto. «Un corso nato tre anni fa con l’obiettivo di offrire agli studenti una esperienza profondamente interdisciplinare – come dimostrato dalla diversità delle tesi di laurea discusse dai candidati – in un settore che rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese. Una proposta didattica in linea con la visione strategica dell’Ateneo, che nella trasversalità degli approcci individua un forte elemento di caratterizzazione. L’elevato numero di convenzioni di tirocinio sviluppate – continua Giannina Vizzotto – rende ragione della grande variabilità di aspetti che caratterizza il comparto enogastronomico e che si può concretizzare in possibili sbocchi professionali». I principali settori di impiego del laureato in Scienza e cultura del cibo sono: aziende alimentari, di ristorazione e agrituristiche; agenzie ed enti di promozione turistica ed enogastronomica; aziende di ristorazione collettiva e catering; grande distribuzione organizzata; editoria; consorzi per la valorizzazione dei prodotti alimentari. Ampio il ventaglio dei possibili incarichi professionali: organizzazione di eventi; cura dell’immagine di aziende del settore; promozione gastronomica di enti locali; attività di marketing o di divulgazione; acquisto di prodotti di qualità; organizzazione di aziende agrituristiche. A congratularsi e complimentarsi con i neodottori, ieri pomeriggio, anche lo chef Emanuele Scarello, testimonial del Corso di laurea triennale in Scienza e cultura del cibo assieme all’imprenditrice vitivinicola Elda Felluga e alla chef Antonia Klugmann. Seduto tra il pubblico, ha seguito con interesse la discussione delle tesi. «Mi è piaciuto molto ascoltare le presentazioni – afferma Scarello – sono rimasto colpito dalle analisi proposte sul nostro comparto, analisi attente e approfondite. Sono stati affrontati temi importanti per lo sviluppo della ristorazione, come la sostenibilità, la comunicazione interna, l’attività degli agenti di commercio. Questo corso – osserva Emanuele Scarello – forma figure professionali dalle molte “sfaccettature”, capaci di “guardare avanti”, di dare un contributo concreto e innovativo».

FOTO ALLEGATE
1. I primi laureati in Scienza e cultura del cibo, assieme alla Commissione
2. Da sinistra: Angelica Visintin, Anna Pediliggieri, Nicolò Anzelini, Paola Calvano
3. Discussione tesi vista dal pubblico

4. Da sinistra: Angelica Visintin, Anna Pediliggieri, il rettore Roberto Pinton, Paola Calvano, Nicolò Anzelini

5. Da sinistra: Angelica Visintin, lo chef Emanuele Scarello, Anna Pediliggieri, Nicolò Anzelini, Paola Calvano