Servizio di continuità assistenziale. Liguori (Cittadini): «servono misure straordinarie per potenziare guardie mediche e usca»
La consigliera regionale dei Cittadini Simona Liguori ha portato in Aula una mozione sulla carenza dei medici di Continuità Assistenziale in Friuli Venezia Giulia. L’atto – di cui Liguori è prima firmataria – è stato sottoscritto dai consiglieri di opposizione e del Misto. «Prendendo spunto da quanto accade nelle altre regioni, Veneto e da ultimo Valle D’Aosta e la Provincia di Trento, riteniamo sia opportuno che la Regione dia alle Aziende sanitarie gli indirizzi utili a individuare misure straordinarie, anche economiche, per supportare i professionisti che garantiscono cure e assistenza indispensabili anche nelle zone più disagiate e come Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) ai domicili delle persone malate di Covid-19».
Il capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis, che in più occasioni nelle ultime settimane ha riportato le difficoltà dei cittadini dell’area del pordenonese nel farsi assistere dai medici di Continuità Assistenziale, ribadisce la necessità di «intervenire in tempi brevi su un tema che non può essere assolutamente gestito attraverso il taglio delle sedi, come accaduto in ASFO, ma con diverse misure organizzative, oltre che economiche. Non possiamo permettere che la mancanza di guardie mediche appesantisca il sistema di emergenza urgenza».
«E’ necessario che al servizio dell’ex guardia medica venga garantito un aiuto concreto, aiuto che dovrà essere previsto nella Finanziaria che sarà affrontata in Aula tra un mese – conclude Liguori. -. Questo deve valere per tutti i territori della regione e in particolare per quelli che afferiscono all’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale dove, a causa del perdurare della chiusura dei Punti di Primo Intervento negli ospedali di Cividale e Gemona, la popolazione è già penalizzata».