Sopralluogo al Civiform, Liguori: “esempio del fare targato Fvg” . Honsell: ammirati dell’organizzazione della struttura. Pellegrino, formazione efficace al fabbisogno di manodopera
“Un esempio del fare” ha commentato così Simona Liguori (Patto-Civica), componente della VI Commissione consiliare che oggi insieme agli altri commissari ha svolto un sopralluogo al Civiform, Centro di Formazione Professionale di Cividale del Friuli. “Le attività qui svolte – ha aggiunto Liguori – sono importanti perché implementano le politiche attive del lavoro destinate ai Giovani e inoltre vanno a sostegno anche delle categorie più fragili, ovvero i minori non accompagnati che necessitano di percorsi di accoglienza e apprendimento che li integrino davvero nella società e, quando sarà il momento, nel mondo del lavoro”.
“Non si può che rimanere ammirati dell’organizzazione di questa struttura e della qualità dei suoi progetti formativi e di accoglienza, in particolare dei minori stranieri non accompagnati. Così si è espresso Furio Honsell che della commissione VI è vice Presidente. Ancora una volta però va segnalata la scarsa valorizzazione del personale socio-assistenziale nel nostro Paese. Al Civiform sono presenti preziose professionalità e competenze altissime. Ma il sistema degli Enti Pubblici, Stato, Regione, Comuni, che si appoggia a queste strutture indispensabili, riconosce loro pochissimo sul piano economico. Tutte le categorie economiche lamentano poi la mancanza di competenze professionali di base, ma sono proprio queste strutture che possono formarle in maniera molto maggiore.”
Per Serena Pellegrino, di AVS. il CiviForm di Cividale ha un ruolo di punta nella formazione di giovani stranieri e italiani per l’accesso al mondo del lavoro, una risposta efficace al fabbisogno di manodopera, all’inserimento nel mercato del lavoro in Regione e all’integrazione sociale. Una cooperativa sociale di altissimo livello che si occupa di accoglienza dei minori non accompagnati, di attività e progetti di carattere sociale ma soprattutto si impegna nella formazione di ragazzi italiani e stranieri che vengono poi impiegati nelle nostre realtà industriali, artigianali, agricole e di ristorazione. La percentuale di successo di inserimento nel mondo del lavoro è di oltre l’85 per cento, grazie anche al patto di solidarietà stipulato fra gli alunni e la scuola, per il raggiungimento degli obiettivi formativi.” “Gli importanti risultati di CiviForm– precisa Pellegrino – si fondano su una realtà operativa, che ha una seconda sede a Opicina, composta da 200 dipendenti e 180 collaboratori, e su una fitta rete esterna socio-sanitaria, di prevenzione, legale, di sicurezza, di inserimento lavorativo.” “Senza paura di smentita dobbiamo ammettere che la nostra regione, come tutto il sistema paese, non si reggerebbe senza la manodopera che questi giovani ci danno una volta terminati i percorsi di formazione. È necessario uscire dall’ipocrisia e svelare la contraddizione insita nella propaganda della destra che da un lato li vorrebbe chiusi nei centri per il rimpatrio e dall’altro necessita della loro presenza in fabbrica, nei campi, nelle cucine, ma di sicuro vorrebbe che si smaterializzassero una volta finito l’orario di lavoro. Va detto che i posti di lavoro sono più numerosi dei lavoratori disponibili a coprire quelle mansioni e che in troppi settori si richiede forza lavoro lamentando la difficoltà a trovarla.” Conclude Pellegrino: “Oltre a questo va denunciato che gli operatori e gli educatori sono pochi, sussistono carichi di lavoro molto impegnativi, a fronte di contratti di lavoro che prevedono una paga davvero non appetibile. Infine c’è la questione che i minori non accompagnati avrebbero diritto a un tutore ma, per carenza di questa figura, solo il 20 per cento viene nominato dal Tribunale dei minorenni, il restante 80 per cento è a carico della responsabile di area che si prende un onere ulteriore rispetto la sua mansione.”