Sta per iniziare la “vera” stagione NBA
Per quanto se ne possa dire, come ovvio che sia, tra la Regular Season ed i playoff, c’è un abisso. Questi ultimi, per durata, intensità, livello fisico e di gioco, rappresentano con ogni probabilità una delle rappresentazioni più pure ed estreme dello sport globale. Mentre durante la stagione regolare, salvo rare eccezioni, le squadre tendono a giocare con il freno a mano tirato, sia perchè le partite si disputano praticamente ogni tre giorni, sia perchè il rischio di infortuni è alto. Come ci racconta anche NBA Religion, nel momento esatto in cui iniziano i playoff tutto cambia: l’agonismo sale, le difese iniziano a difendere realmente e, mentre i buoni giocatori iniziano ad accusare la stanchezza e la pressione, i veri campioni iniziano a fare la differenza. Quest’anno, per la prima volta dopo quasi un decennio, la Post Season avrà un grande assente: LeBron James, con ogni probabilità il giocatore più forte e determinante di questa epoca, ed i suoi Lakers, saranno costretti ad assistere allo show dalla TV. Lo spettacolo, in ogni caso, non mancherà e se i Golden State Warriors si presentano da assoluti favoriti per la vittoria del loro secondo titolo consecutivo, il terzo negli ultimi quattro anni, sia ad est che ad ovest sono diverse le squadre che sembrano essere attrezzate per tentare concretamente di diventare campioni NBA.
La situazione ad ovest: i Warriors restano la squadra da battere
I Golden State Warriors vantano, senza dubbio alcuno, il miglior roster di tutta la NBA, nonchè uno dei più forti e dominanti della storia del gioco. La franchigia californiana con sede ad Oakland, che dalla prossima stagione si sposterà a San Francisco, negli anni ha saputo scovare dei talenti clamorosi che, sotto la sapiente guida di coach Kerr, sono migliorati anno dopo anno, ritagliandosi un posto di rispetto nella storia del gioco, a suon di record. Nelle ultime stagioni, al già completo e sensazionale roster si sono aggiunti Kevin Durant, prima, e DeMarcus Cousins, poi, rendendo così i Warriors pressochè imbattibili. Nonostante ciò, ad ovest, sono diverse le squadre che sembrano avere a propria disposizione tutti i mezzi per impensierire seriamente la compagine californiana. La più pericolosa, ad oggi, è sicuramente Houston che, guidata da un Harden alla miglior stagione in carriera e seriamente indiziato per la conquista del titolo di MVP stagionale, cerca vendetta dopo l’eliminazione subita proprio contro i Warriors nella passata stagione. Alle loro spalle Denver, Portland ed i Thunder, rispettivamente guidati dai leader tecnici ed emotivi Jokić, Lillard e George-Westbrook, sono pronti a darsi battaglia e chissà che non possano riuscire nell’impresa di raggiungere la finale. Nonostante gli assalti dei diretti avversari, al 9 di aprile, secondo le scommesse sul basket, i Golden State Warriors restano gli assoluti favoriti per la vittoria del titolo a quota 1,50. Alle loro spalle, i Milwaukee Bucks ed i Toronto Raptors, entrambi a quota 10,00, sono i principali indiziati per porre fine all’egemonia di Curry e compagni. Le rivelazioni di questa prima fase di stagione, invece, sono state sicuramente i San Antonio Spurs di Marco Belinelli e di coach Popovich, alla loro ventiduesima partecipazione consecutiva ai playoff, ed i Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari che, da autentici outsider, si presentano alla Post Season avendo già dimostrato di avere tutte le carte in regola per dare fastidio a chiunque.
Ad est è una corsa a quattro tra Milwaukee, Toronto, Boston e Philadelphia
Con il passaggio di LeBron James ad ovest, nella Eastern Conference dopo anni di dominio “lebroniano” si è aperta una autentica di conference. Hanno così provato ad approfittarne in molti che, avendo intravisto uno spiraglio, hanno deciso di accelerare il loro processo di crescita investendo pesantemente sin da questa stagione. Questa strategia è stata adottata sia dai Raptors, che si sono assicurati le prestazioni sportive di Leonard e di Gasol, sia dai Philadelphia ‘76ers che invece hanno puntato con forza su Buttler ed Harris, sacrificando qualche potenziale prima scelta futura. In una Conference molto equilibrata come non avveniva da anni, il primo posto ad est è occupato dai Milwaukee Bucks, i quali vantano il miglior record assoluto di tutta la NBA e che si presentato ai playoff da protagonisti. Il leader dei Bucks è sicuramente Giannīs Antetokounmpo, il greco di origini nigeriane che si accinge a riscrivere per sempre la storia di questo sport. “The Greek Freak” è senza ombra di dubbio un giocatore, per caratteristiche fisiche e tecniche, diverso da qualsiasi altro cestista mai apparso su un campo di basket. Giannīs rappresenta al meglio il prototipo dello “sportivo 2.0” che, riuscendo a fondere alla perfezione doti tecniche e di velocità tipiche un play-maker al fisico di un centro, si appresta a cambiare la storia del gioco. I Bucks, in ogni caso, dovranno difendersi dall’assalto dei Toronto Raptors, dei Boston Celtics e dei Philadelphia ‘76ers che, mai come quest’anno, sono riusciti nell’intento di innalzare sensibilmente il livello medio della Eastern Conference.La NBA è finalmente giunta alla fase decisiva della stagione. Da amanti ed appassionati di questo splendido sport non ci resta altro che metterci comodi e goderci uno spettacolo che, ad oggi, si preannuncia come uno dei più entusiasmanti, incerti ed equilibrati della storia recente della Lega più importante al mondo. I Warriors restano i favoriti ma dovranno dimostrare di avere quella solidità mentale necessaria per resistere agli assalti che tutte le squadre, sia ad ovest che ad est, si preparano a portare loro.