Sta tornando a casa il motopeschereccio Tramontana rilasciato dai libici dopo l’intervento della Farnesina
Si è risolta nel giro di un giorno la vicenda del motopeschereccio Tramontana, sequestrato da una motovedetta libica nelle acque del golfo della Sirte. “Il motopeschereccio Tramontana con il suo equipaggio al completo ha appena lasciato il porto di Misurata per fare rientro in Italia”, ha annunciato in serata di ieri Palazzo Chigi. Secondo quanto si è appreso, il peschereccio, della flotta di Mazara del Vallo, era uscito in mare circa un mese fa con a bordo sette uomini – cinque mazaresi e due di origine tunisina – e il suo rientro era atteso per il periodo di Ferragosto.
Il motopesca con i suoi sette uomini di equipaggio si trovava al largo delle coste della Libia insieme a diverse altre imbarcazioni quando è stato abbordato dall’unità libica, a circa 60 miglia a est del porto di Misurata. Alcuni militari libici sono saliti a bordo per scortare l’imbarcazione fino al porto di Misurata, dove è stato posto in stato di “fermo amministrativo”, da forze fedeli al governo di Fayez al Sarraj.
Anche nel golfo della Sirte, come in buona parte della Libia come è noto, si affrontano le forze fedeli al governo di Tripoli e quelle che combattono a fianco del maresciallo Khalifa Haftar, che nei giorni scorsi aveva annunciato una nuova offensiva per conquistare Tripoli. La rapidità del rilascio è probabilmente legata al fatto che la vicenda rischiava di complicare i rapporti tra Roma e i libici, con l’Italia che si appresta a inviare alla Guardia Costiera libica altre dieci motovedette italiane in funzione anti-immigrazione illegale.