Teatro di Strada: artisti in viaggio da tutto il mondo verso il CucuFestival a Roana (Vicenza)
Arriveranno con ogni mezzo e da ogni dove, “armati” dai loro attrezzi di lavoro e spettacolo. Qualunque sia il mezzo, o lo scopo, una cosa è certa: artisti e compagnie provenienti da tutto il mondo si ritroveranno anche quest’anno a Roana (Vicenza) per festeggiare la XIV Edizione del CucuFestival, la manifestazione internazionale dedicata al Teatro di Strada promossa e coordinata dal Comune di Roana e organizzata da Carichi Sospesi Aps con la collaborazione delle Proloco delle sei frazioni del territorio cimbro.
Le piazze, le vie e finanche i boschi di Roana, Mezzaselva, Cesuna, Canove, Tresche Conca e Camporovere diventeranno dal 22 al 25 agosto il palcoscenico tra i monti in cui si esibiranno le eccellenze del circo contemporaneo, del teatro fisico, dell’acrobatica, del trapezio, della clownerie, mescolando la poesia alla comicità.
Il primo ad arrivare in Altopiano sarà, giovedì 22 agosto alle 11.00 (Camporovere, Campo Schettinaggio), il Duo Patagonia, una giovanissima compagnia argentina nata nel 2020 con l’obiettivo di fondere diverse discipline, tra le quali il circo contemporaneo, la danza e la musica. Il loro sarà “A whole trip”, un intero viaggio, nel quale si perderanno distratti dalla bellezza dei laghi e delle montagne. Per raggiungere la meta dovranno per forza, condividere lo stesso spazio e lavorare insieme usando le acrobazie come fonte di ispirazione.
Sempre giovedì sarà piazza Santa Giustina a Roana il centro verso cui convergeranno gli artisti. Si comincia alle 17.00 con il gradito ritorno del duo italo-argentino Cia ZeC – Zenzero e Cannella, che si ispira al folklore del nord dell’Argentina per ricreare quell’amore e quello speciale legame che l’uomo ha con la natura. Utilizzando una grande scala di legno per rappresentare la montagna, con “Seguime” la compagnia eseguirà in modo simbolico e poetico lo speciale omaggio alla Pachamama, madre di tutti gli esseri viventi, grande dea madre, dea della terra, dell’agricoltura e della fertilità. Un’atmosfera di celebrazione e festa che proseguirà alle 17.45 con il “Bold Circus” dei francesi Circlips, uno spettacolo aereo e acrobatico, condurrà il pubblico in un viaggio attraverso le ultime scoperte di questi tre artisti circensi: verticali, corda liscia, giocoleria, magia, trapezio. Atti circensi disinibiti e frizzanti, sequenze poetiche e coreografiche che mettono il corpo al centro dell’attenzione in una prospettiva creativa, insolita e giocosa. Teatro e circo si fonderanno insieme alle 18.45 con Bardo Teatro Fìsico, compagnia argentina nata nel 2016 con la volontà di creare una poetica teatrale in cui le risorse e le competenze circensi siano profondamente legate alla drammaturgia. Nasce quindi “Que Bardo”, uno spettacolo che propone una visione poetica del caos, infinite azioni casuali all’inseguimento di una festa capricciosa che non vuole mai finire in cui tra acrobazie e manipolazione di oggetti, si crea un mondo sorprendente e disorientante di umorismo e immaginazione.
Una delle caratteristiche che rendono il CucuFestival unico nel suo genere è il suo continuo cambio di scenario, permettendo di scoprire in soli quattro giorni, tutti i tesori naturalistici delle frazioni del Comune di Roana.
Uno di questi è certamente il Parco delle leggende di Cesuna con il suo bosco popolato da creature straordinarie scolpite nel legno. Venerdì 23 agosto la magia inizierà alle 17.30 con “A whole trip” del Duo Patagonia per proseguire poi alle 18.10 con Cia ZeC – Zenzero e Cannella. Al calar del sole, alle 21.00 si esibiranno, infine, Liv & Toby, duo di trapezisti tedeschi alle prese con un problema piuttosto serio: l’”Acrofobia”, Come fare a salire su un trapezio se si ha paura? C’è bisogno di qualcuno che spinga per superare il panico? Il pubblico ospiterà insieme a loro cosa serve per superare la paura dell’altezza.
Sabato 24 agosto alle 17.30 ci si sposterà al Palazzetto Polifunzionale di Canove per conoscere Vladimir Vorovich & Madame Olga, i due eccentrici protagonisti del “Charlatans Circus” di Auriga Teatro. Inguaribile Don Giovanni lui, austera dama francese lei, sono pronti a tutto pur di riuscire a vendere la loro ultima invenzione: “OLIO 32”, l’elisir miracoloso che tutto può e tutto fa. Per dimostrarlo Vladimir & Olga, tra fraintendimenti, litigi, miserabili fallimenti e inaspettati successi, porteranno il pubblico nel loro circo dove maghi, giocolieri, pulci ammaestrate e persino la donna barbuta sono pronti ad ammaliare e stupire. Un teatro che, indagando la dimensione umana, permette allo spettatore di riconoscersi parla all’anima, celebra il potere della risata, risveglia l’entusiasmo e il senso di meraviglia. La serata si chiude alle 18.30 con “Acrofobia” di Liv & Toby.
Per il proprio gran finale la XIV Edizione del CucuFestival si dividerà in due.
Il campo di schettinaggio di Mezzaselva ospiterà alle 11.00 la compagine italo francese Cara Compagnie, con “Ciao” storia, non narrativa, di una coppia, due uomini, sulla trentina, amici di lunga data. Sono per strada, trainando la propria roulotte, simbolo della loro libertà di azione, che si esprime per loro attraverso il gioco e la condivisione. Con una palla esplorano il luogo, non senza malizia, poi le palline si moltiplicheranno e il ritmo dei loro rimbalzi aumenterà il ritmo. Dal metronomo alla trance cantata collettivamente, passando per il rap italiano o i folli successi pop, l’universo sonoro scandisce momenti divertenti e ricchi di eventi. Le palline si muovono tridimensionalmente, collegandosi ed esprimendo ciò che alcune parole non possono dire. Stiamo parlando dell’umanità, della fisica gravitazionale o del passaggio del tempo? La cosa importante è rimanere fedeli a se stessi e ripartire con un tenero “Ciao”, con la scatola mobile diretta verso l’irresistibile sconosciuto.
La roulotte di Cara Compagnie di sposterà, alle 18.20 a Treschè Conca, dove ad attenderla, dalle 17.30, troveranno lo spagnolo Carlo Mô e la sua ossessione per il trasporto di cose sulle sue spalle: lo “YouGur”. Carlo Mo appare con il muro sulle spalle, apparentemente senza un obiettivo. Ma tutto cambierà quando decide di portare con sé tutto ciò che troverà sul suo cammino. Uno spettacolo di commedia fisica, nello stile poetico di Carlos Pérez Aznar (Carlo Mô), nato come attore ma poi specializzatosi in clownerie, disciplina alla quale ha dedicato la sua carriera. Dopo una prima fase in cui ha mescolato testo e umorismo gestuale, da qualche anno si è concentrato esclusivamente sul gestuale, poiché, come lui stesso afferma: “Penso di aver già detto tutto. Quello che avevo da dire”. (fonte Aise)