Teatro Pasolini Cervignano: Marc Ribot 4et – Songs of Resistance, la musica come valore sociale
La stagione musicale 2018_2019 del Teatro Pasolini, curata da Euritmica, continua sabato 9 febbraio (ore 21) con “Songs of Resistance”, il recente progetto di uno dei più straordinari chitarristi al mondo: Marc Ribot, nell’unica data in Italia del suo tour europeo (con prenotazione giunte da tutto lo stivale). L’eclettico musicista, vocato al jazz d’avanguardia, quello del giro newyorchese di John Zorn, ha collaborato anche con Elvis Costello, Bruce Springsteen, Caetano Veloso, Elton John, Robert Plant e Tom Waits. Sul palco di Cervignano del Friuli, la scarna dizione verbale del leader e la sua lancinante chitarra bluesy saranno perfettamente affiancate dal sax e flauto di Jay Rodriguez, di immaginifica efficacia, e dall’implacabile conduzione ritmica dell’accoppiata basso-batteria di Nick Dunston e Chad Taylor. (Info&Biglietti: 0431 370273 – Il giorno del concerto, alla cassa del Teatro, dalle 20).
Ribot è senza dubbio uno dei pochi davvero capaci di passare dalla sperimentazione alle canzoni e in questo progetto si è dedicato a questa forma musicale, dove la musica ricopre un particolare valore sociale, come spiega lo stesso chitarrista: “ogni movimento che sia mai riuscito ad ottenere qualcosa ha avuto canzoni di riferimento e quelle contenute in questa antologia sono ciò che vorrei poter ascoltare o cantare alle numerose dimostrazioni a cui ho partecipato dall’elezione di Donald Trump. Attraverso questi canti, ho provato ad incanalare alcuni dei “fiumi” musicali più profondi dei movimenti passati in qualcosa di attuale, che potrebbe essere utile in questo peculiare momento storico. Alcuni brani sono arrangiamenti degli US Civil Rights (We Are Soldiers In The Army, We’ll Never Turn Back) e della Resistenza Europea della Seconda Guerra Mondiale (Bella Ciao, realizzata con Tom Waits e Fischia il Vento). C’è una ballata pop romantica messicana, originariamente scritta come attacco politico (Rata de dos Patas) e ci sono anche mie composizioni originali basate o ispirate da questi brani brani di protesta.”
Marc, ha anche confessato che ama far cantare e ballare le persone, “e qui si canta e si balla, e si riflette”, dice. La molla che ha fatto scattare in lui l’ispirazione è stata l’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti. Archiviata l’idea di un nuovo disco con la sua band, i Ceramic Dog, Marc ha pensato alla parola “resistenza”, ma declinata al presente, non al passato, per raccontare quello che sta succedendo. Solo sulla versione di “Bella ciao” (realizzata assieme a Tom Waits) ci sarebbe da scrivere un trattato, a partire dall’arrangiamento quasi klezmer (Ribot è di origini ebraiche e ha spesso collaborato alla riscoperta di questa musica con John Zorn). La versione è in inglese, lingua scelta affinché tutti possano comprenderne il significato. La traduzione letterale è curata da Ribot, come l’adattamento dei brani storici di questa produzione.
La stagione musicale del Pasolini volgerà al termine con due concerti: il 28 febbraio “Soundzforchildren” del poliedrico Gegè Telesforo, progetto musicale a favore dell’Unicef, di cui il re dello scat italiano è testimonial, e il 26 marzo, gran finale con la North East Ska Jazz Orchestra, che presenta in anteprima il suo nuovo album.
Info: www.euritmica.it