Tutela del verde: Legambiente Gorizia chiede un incontro col Comune
Legambiente Gorizia da dieci anni chiede, un Regolamento e un Piano del verde urbano all’Amministrazione comunale di Gorizia. Una questione urgente, come è stato dimostrato dalla vicenda dei gelsi in zona Montesanto, che ha visto sollevare una notevole preoccupazione da parte delle cittadine e dei cittadini goriziani, anche a mezzo social. Per noi sarebbe infatti importante che il Comune approfondisse al meglio la situazione del verde nella nostra città, agendo con tempestività ove la situazione potrebbe rilevarsi critica per alcune specie, ad esempio i gelsi in questione o la recente capitozzatura avvenuta a danno di un albero d’alto fusto in via del Seminario su proprietà privata, tutelandole al meglio per fare sì che si presti adeguata attenzione al verde, sia pubblico sia privato.
E proprio il Piano del verde urbano è considerato importante dal recente decreto del Ministero dell’Ambiente, inteso come strumento strategico integrativo della pianificazione urbanistica generale, stabilendo, in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse economiche da impegnare e le modalità di monitoraggio degli obiettivi raggiunti previsti dal Piano stesso, nonché il coinvolgimento delle comunità locali. A questo proposito chiediamo urgentemente, come associazione impegnata nella tutela del territorio un primo incontro con l’Amministrazione comunale per capire, approfondire ed eventualmente poter suggerire in merito alla situazione dei gelsi in zona Montesanto, che devono essere salvaguardati dai lavori di cantiere avviati in via Brigata Etna.
Riteniamo inoltre che le importanti competenze del Servizio verde pubblico vadano rafforzate e coinvolte formalmente in tutte le progettazioni di opere pubbliche che prevedono l’uso di vegetali al fine di evitare problemi futuri. Ad esempio nella recente riqualificazione di piazza del Duomo sono state messe a dimora specie inidonee quali la betulla (altamente allergenica, di scarsa adattabilità agli ambienti urbani e dotata di una chioma rarefatta, quindi non adatta per fare ombra) e sono stati posizionati due lecci nell’immediata vicinanza di due lampioni; le due piante quindi dovranno essere ripetutamente potate al fine di contenere la crescita della chioma, perdendo la piena potenzialità della loro bellezza e senza poter far ombra ai visitatori e agli avventori della piazza.