Tutti, o quasi contro la nuova centrale di cogenerazione della Siot a Cavazzo. Sindaci e gente mobilitata ma la Regione by Fedriga
Si è svolta come previsto la conferenza stampa dei comitati in difesa della Val del Lago dei tre Comuni. La nuova criticità , da tempo denunciata sta ora mobilitando sempre più persone, ma anche amministratori locali e comitati locali. Si tratta del progetto della Siot, che gestisce l’oleodotto transalpino che porta il greggio dal porto di Trieste fino in Austria e Germania e che vorrebbe costruire nella stazione di pompaggio a nord del lago due centrali di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e calore, a metano. Questo permetterebbe a Siot di essere energeticamente autonoma, con significativi risparmi economici, per fluidificare il petrolio e veicolarlo più velocemente nella pipeline. Nulla di male se non ci fossero ricadute inquinanti già da tempo evidenziate anche da studi tecnici per l’intera zona. Senza parlare della anacronisticità di utilizzare il gas metano come fonte di energia. Finora Siot ha attinto l’energia elettrica direttamente dalla centrale idroelettrica di A2A distante poche centinaia di metri. Ma l’allarme lanciato oggi dai comitati è anche relativo all’atteggiamento della Regione, infatti mentre i sindaci dell’area si sono detti contrari al progetto la centrale prevista a Cavazzo sarebbe già stata approvata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nonostante appunto il no dei comuni. Da qui l’ennesima mobilitazione popolare. Ovviamente non si è fatta attendere la replica della Siot che ha replicato che gli impianti previsti saranno a basso impatto ambientale e con livelli di emissioni al di sotto di quelli previsti dalle norme. I cogeneratori scelti sono di ultima generazione, progettati per essere inseriti nei contesti già esistenti, senza alcun ulteriore consumo di suolo e saranno alimentati in una prima fase a metano per passare poi, in una fase successiva, al biometano, una fonte di energia rinnovabile. Silente invece la Regione.