Uil scuola Fvg: in 10 anni aumento del precariato di quasi il 50%

“Il 2025 sarà l’anno del rinnovo contrattuale, e ci auguriamo un miglioramento di diversi istituti giuridici rispetto al precedente contratto, che non è stato sottoscritto dalla UIL Scuola Rua. Serve uno stanziamento sostanziale per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, a partire dalla detassazione degli aumenti contrattuali. Allo stesso tempo, è necessario uniformare gli stipendi tra i vari ordini di scuola, specialmente quando è richiesto lo stesso titolo di studio”.
A dichiararlo è Ugo Previti, Segretario generale della UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia, che richiama la necessità di un radicale cambio di rotta nella scuola, rimarcando la specificità della comunità educante, i suoi organi collegiali, le relazioni sindacali, e la libertà costituzionale di insegnamento. Punti che devono guidare il nuovo contratto.
“Ci aspettiamo risposte positive anche alle nostre rivendicazioni sul precariato. Il reclutamento, così come è stato strutturato – sottolinea Previti –, in dieci anni ha portato a un aumento del precariato di quasi il 50%. Nella nostra regione, dieci anni fa, avevamo circa 3.000 precari; oggi siamo a 4.500. È ora di fermarsi e partire dalla consapevolezza che si tratta di un sistema fallimentare”.
Secondo UIL Scuola del Friuli Venezia Giulia, bisogna assumere tutti gli idonei dei concorsi precedenti e in corso, trasformare tutti i posti da organico di fatto in organico di diritto, per poi stabilizzare i precari che oggi reggono il sistema scolastico con dedizione e professionalità. Per il personale Ata serve la proroga dell’organico Pnrr, e un piano straordinario di immissioni in ruolo che non può più essere calcolato sui vecchi parametri. In questo il calo delle nascite, quindi degli alunni, dovrebbe rappresentare un’opportunità per mettere in equilibrio il sistema scolastico e migliorare la qualità dell’istruzione.
“La manovra nazionale prevede tuttavia una riduzione di 5.660 cattedre, e anche il Friuli Venezia Giulia subirà tagli al personale docente. Una scelta inaccettabile e in netto contrasto con le esigenze del sistema scolastico”, conclude Previti.