Vendite Online, allert di Confcommercio. Persi in Fvg mille agenti e rappresentanti di commercio in dieci anni

Un problema anche per le imprese che si avvalgono del loro operato legato anche alla diffusione diretta delle vendite online. Secondo Massimiliano Pratesi (Confcommercio Fnaarc Fvg e Udine) sono stati persi mille agenti e rappresentanti di commercio in dieci anni. L’alert è lanciato da Agenti Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio. La categoria rappresenta, nell’era delle vendite online, un presidio importante del mercato anche come preziosa barriera alla concorrenza delle aziende estere, ma negli ultimi anni il numero di agenti e rappresentanti di commercio è diminuito di 4mila unità all’anno in Italia e, è la stima del presidente regionale e provinciale di Udine di Confcommercio Fnaarc Massimiliano Pratesi, di un migliaio di unità negli ultimi dieci anni in regione.
Oggi in Italia parliamo di 209mila persone, 18mila prossime alla pensione, a fronte di 57mila aziende preponenti che si avvalgono degli agenti. Per il 74%, informa ancora Fnaarc, gli agenti sono plurimandatari, per il 26% monomandatari. Le donne agenti di commercio sono il 15%. «Il ricambio generazionale, se non aiutato dalle aziende, è complesso – dichiara Pratesi rilanciando le parole del presidente nazionale Alberto Petranzan –: fisco troppo oneroso che non invoglia ad intraprendere l’attività; costi di gestione gravosi e condizioni contrattuali spesso non conformi agli Accordi economici collettivi stipulati a garanzia di entrambe le parti. Gli agenti sono il motore delle Pmi e fanno la differenza nelle reti commerciali delle grandi aziende, intermediando il 70% del Pil del Paese. Molte piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, si sono sviluppate e continuano a vendere i propri prodotti e servizi grazie alla figura professionale dell’agente di commercio che, gestendo in prevalenza più mandati contemporaneamente, riesce a sostenere i costi della propria attività, garantendo una presenza commerciale sul mercato anche a chi non potrebbe permettersela».