Violenza genere. Aula: no centrodestra a mozione Honsell

Parla di misure regionali per il contrasto alla violenza di genere e l’educazione all’affettività, la mozione 101 a firma di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), argomento da lui già avanzato nel 2023 e nel 2024, ha ricordato lo stesso consigliere, e che oggi l’Aula ha rigettato con 21 no tutti del Centrodestra, a cui quindi nulla hanno potuto i 15 sì delle Opposizioni, nessuna astensione.

Honsell avrebbe voluto che la Giunta si impegnasse su 5 aspetti: aumentare i centri antiviolenza e le case rifugio; inserire già dalla scuola primaria dei corsi di educazione all’affettività; continuare a promuovere il numero verde nazionale antiviolenza e anti stalking 1522 con campagne pubblicitarie, inclusa la stampa del numero sugli scontrini fiscali dei negozi; investire ulteriori risorse nella formazione di figure professionali quali Forze dell’Ordine, avvocati, giudici, medici, insegnanti.

Troppi per non far dire alla Maggioranza, da Carlo Bolzonello (Fedriga presidente) a Carlo Grilli (Fp), Michele Lobianco (FI), Claudio Giacomelli (FdI) e assessore reginale alla Salute, Riccardo Riccardi, che la mozione sembra tacciare la Regione di immobilismo, di essere all’anno zero e suona come una mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, si adopera per contrastare il problema della violenza sulle donne, il bullismo nelle scuole, la disparità di genere.

A nulla, quindi, sono valsi i dati riportati da Serena Pellegrino (Avs) sui femminicidi, una famiglia ne è colpita ogni tre giorni; le parole di Rosaria Capozzi (M5S), che ha sottoscritto l’atto e ha chiesto una svolta culturale; di Andrea Carli (Pd) che ha parlato di discussione utile per arrivare a una nuova cultura di parità di genere e azioni per fare sempre meglio; di Giulia Massolino (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) che ha puntato sull’importanza di intervenire quanto prima a cominciare dalle scuole, dove si deve imparare l’educazione del rispetto e della gentilezza.

E poi ancora Manuela Celotti (Pd), basita dalla richiesta di Bolzonello di ritirare la mozione mentre dovremmo modificare i presupposti strutturali che portano alla degenerazione, perché femminicidi e violenza non spariranno per magia; Laura Fasiolo (Pd), a detta della quale chi vuole bocciare una mozione di questa portata non ha capito l’importanza dell’educazione alla sensibilità emozionale, tanto più per le nuove generazioni che invece parlano solo attraverso il virtuale; Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), per la quale l’educazione all’affettività deve essere quanto più permeante la nostra società.

Facciamo ragionamenti trasversali e troviamo un modo più incisivo per combattere la violenza di genere, ha chiesto di rimando Bolzonello. Sembra che tutto inizi con questa mozione e che adesso non si stia facendo nulla, ha incalzato Grilli. Per Lobianco i Comuni sono presenti con i centri antiviolenza e dell’ascolto, e le lezioni di affettività a scuola si possono anche fare ma i ragazzi sono più condizionati da ciò che imparano con il cellulare e Internet. Claudio Giacomelli (FdI) torva delicatissimo il punto dell’introduzione dell’educazione sessuale e della cultura di genere nelle scuole primarie, ci sono già stati molti tentativi e si sono rivelati fallimentari.

Infine i dati dall’assessore Riccardi: “Al 30 ottobre 2024, le strutture antiviolenza attive sono: 8 centri antiviolenza (1 a Trieste, Monfalcone, Grado, Gorizia, Tolmezzo, Podenone e 2 a Udine) con circa 1.600 donne in carico e uno quest’anno si aprirà a Latisana, 17 sportelli territoriali, 20 case rifugio, 10 case di semi autonomia, 3 centri con circa 350 uomini in carico. Quanto alle risorse finanziarie, si è passati dai 965mila euro del 2018 al milione e 809mila del 2024 per il Fondo per il contrasto alla violenza e il reinserimento delle vittime. Nel 2022 è stata introdotta una nuova misura per donne sole con figli minori a carico, seguite dai centri antiviolenza. Nel 2022, 2023 e 2024, la Regione ha integrato il Fondo nazionale con risorse per 250mila euro per ciascun anno, dando riposta a circa 100 domande totali”.

“Per gli interventi nelle scuole – ha fatto anche sapere – è stato emanato un avviso pubblico per 235mila euro per interventi di prevenzione, comunicazione, sensibilizzazione e monitoraggio. E sono stati accolti 10 progetti presentati da altrettante amministrazioni locali, in collaborazione di centri antiviolenza e l’associazionismo, per interventi nelle scuole di ogni ordine e grado inerenti l’educazione all’affettività, la lotta agli stereotipi e a ogni forma di discriminazione”. ACON/RCM