Wartsila: Serracchiani, trascorsi mesi e tutto fermo
“Spero che al Governo e nella Giunta regionale ci sia la consapevolezza che dalla firma dall’accordo al Mimit sono trascorsi due mesi, durante i quali tutto è rimasto fermo. E che intorno alla Wartsila si sta consumando il dramma largamente annunciato dell’indotto, di cui ci chiediamo se qualcuno si sia finora mai occupato. In particolare l’assessore Bini, tra eventi enogastronomici e inaugurazioni balneari, dovrebbe aver da tempo messo testa e uffici sugli effetti collaterali della crisi Wartsila: trecento lavoratori a casa dovrebbero essere un assillo primario”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, dopo il recente incontro in Regione con Wartsila e alla luce degli annunci di forti cali occupazionali nelle imprese fornitrici dello stabilimento di Bagnoli.
“Ricordiamo che la cassa integrazione scade alla fine dell’anno e – puntualizza la deputata – finora di Mitsubishi e Ansaldo esiste una lettera d’intenti, importante certo, ma nulla di più. E nulla è trapelato degli esiti dell’incontro in Regione con Mimit, Mitsubishi e Ansaldo. Bisogna sapere dal Mimit quali saranno i tempi della formalizzazione degli impegni e il cronoprogramma del subentro. Mi chiedo che attesa sia sopportabile – aggiunge – per far ripartire le attività produttive, evitando la desertificazione delle competenze”.
Per Serracchiani “l’nsediamento industriale di Wartsila è tutt’uno con le aziende dell’indotto e va considerato come una realtà unica da rilanciare”.