L’Osservatorio Civico contro le illegalità del F.V.G chiede alla Regione il commissariamento del depuratore di Lignano Sabbiadoro

L’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa presso l’osteria “Da Caucig” di Udine l’atto con il quale lo stesso osservatorio ha chiesto il Commissariamento del Depuratore di Lignano Sabbiadoro. Dopo aver fatto il percorso temporale delle attività e segnalazioni fatte dall’Osservatorio negli ultimi 2 anni sul malfunzionamento dell’impianto di trattamento delle acque di fognatura, è stato spiegato, l’Osservatorio in data 8 marzo 2022 ha fatto richiesta al Presidente della Giunta Regionale Massimiliano Fedriga di Commissariamento del Depuratore di Lignano Sabbiadoro. Siamo in sostanza ad un ulteriore puntata di una vicenda che speriamo trovi una giusta soluzione. Vi sono in effetti notizie e quello che è più grave, dati scientifici sulla qualità delle acque e sull’impianto in oggetto contrastanti  e soprattutto vi sono degli infastiditi irrigidimenti da parte del gestore del servizio,  Cafc,  che, in sostanza, pretende che nessuno metta in dubbio le proprie conclusioni secondo le quali ovviamente quell’impianto sfiora la perfezione. Comunque registriamo questo ulteriore passaggio della vicenda riportando sintesi  del documento presentato (in calce la versione completa in Pdf) dall’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G : “Da diversi anni seguiamo con viva preoccupazione il problema della depurazione delle acque reflue civili ed industriali”, si legge nell’atto trasmesso alla Regione ed a una lunga serie di enti e soggetti pubblici fra cui il Sindaco di Lignano Sabbiadoro, la Capitaneria di Porto, la Procura della Repubblica di Udine e la Corte dei Conti di Trieste, oltre al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. “Le acque, continua il documento, se non opportunamente trattate, finiscono per deturpare la qualità dei ns corsi d’acqua e delle lagune o del mare Adriatico dove questi recapitano con tutte le conseguenze del caso (problemi agli ecosistemi, problemi sanitari, problemi ai settori produttivi, problemi economici legati ai costi di riparazione, etc.). Per garantire un corretto equilibrio, prosegue, basterebbe seguire ed attenersi a quanto chiaramente prescritto dalle Direttive Europee e dai Decreti Legislativi attuativi di recepimento”. “In questa periferica galassia friulana stiamo seguendo da lungo tempo il caso del Depuratore di Lignano Sabbiadoro che, relativamente agli aspetti poco sopra richiamati, ha delle ricadute notevoli dovendo trattare nel periodo estivo i reflui relativi ad un numero di presenze turistiche superiore a 200.000 persone al giorno per poi scaricarli nell’alto Adriatico (zona sensibile) e spesso nella Laguna di Grado e Marano (ZPS zona protetta speciale) in forza di puntuali autorizzazioni provvisorie ad hoc, prolungate a dismisura nel tempo, motivate da guasti e malfunzionamenti non meglio descritti”. La situazione, assai allarmante, che si sta protraendo oltremodo a nostro avviso richiede una risposta definitiva e puntuale, dovutamente chiara ed articolata soprattutto da parte di chi ha titolo e competenza tra cui i vari uffici regionali”. “Risulta acclarato da tempo che l’impianto di depurazione di Lignano Sabbiadoro non è completo rispetto a quanto previsto dalle Direttiva Comunitarie, dalle norme nazionali, dal Piano Regionale di Tutela delle Acque e tantomeno da quanto prescritto dall’autorizzazione provinciale allo scarico del marzo 2013 e dalla successiva autorizzazione regionale del febbraio 2017 come risulta dalla copiosa documentazione agli atti. Non sono stati ancora chiariti i forti dubbi scaturiti a seguito delle dichiarazioni del Gestore e dell’Assessore Regionale all’Ambiente, ma ancor più dalla documentazione presentata dal Gestore per una procedura di screening nel 2021 (su una sua idea di adeguamento e potenziamento dell’impianto) poi irritualmente interrotta a seguito del ritiro della documentazione depositata da parte dello stesso proponente a seguito delle osservazioni pervenute sullo stato di fatto e di progetto da vari soggetti pubblici e privati con il solo parere favorevole del Direttore regionale del Servizio gestione risorse idriche. La capacità depurativa dell’impianto pare non superiore al 50% di quella che dovrebbe essere per soddisfare la normativa vigente: da ciò potrebbero derivare le cause dei numerosi sforamenti tabellari rilevati negli anni e forse anche l’abnorme presenza di escherichia coli nei molluschi in varie zone del mare e della laguna oltre che alla presenza di salmonella ritrovata in questo ultimo anno. Pare che nessuno, tra gestore ed enti preposti ai controlli abbia contezza di quanto si sta verificando tante sono le contraddizioni per esempio sulle portate ammesse all’impianto trattate e da trattare (in una occasione ufficiale sono state addirittura equiparate le potenzialità dei depuratori a servizio di  Lignano e Grado, quando quest’ultima località balneare ha un numero molto inferiore di presenze giornaliere). E non ce ne voglia il Gestore, dal cui legale abbiamo ricevuto in precedenza due diffide e con il quale nulla abbiamo di personale, ma il nostro intento è unicamente quello di ottenere le informazioni richieste con la chiarezza dovuta. Si rammenta che il gestore dispone di un progetto generale di adeguamento prodotto dal Comune di Lignano nel 2008 ed approvato dai vari soggetti coinvolti, recepito dall’ente preposto ad emettere l’autorizzazione allo scarico che ne aveva previsto l’attuazione in quattro lotti successivi prescrivendo l’ultimazione delle opere entro il 2011”. “Per tutto quanto sopra, conclude in sintesi il documento, chiediamo il Commissariamento del Depuratore e delle Opere connesse oltre che un Accertamento Tecnico che consenta di appurare la reale situazione del depuratore, l’efficienza dello stesso nelle varie stagioni, le opere eseguite e quelle mancanti per il rispetto normativo”. commissariamento