2mln 866ml euro per locatari in difficoltà, soldi dello Stato erogati tramite la Regione
La Giunta regionale ha dato mandato agli uffici competenti di procedere all’assegnazione ai Comuni di 2 milioni e 866 mila euro, una quota che è pari al 40 per cento degli stanziamenti destinati dallo Stato, per il sostegno alle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto della casa di abitazione o delle spese connesse. Il provvedimento, spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture ed edilizia, Graziano Pizzimenti – “ha lo scopo di autorizzare i Comuni a concedere quanto prima il sostegno a quanti, in questi mesi, a causa del COVID-19, hanno difficoltà a pagare gli affitti o gli oneri accessori delle abitazioni”. “Il restante 60 per cento della somma stanziata dallo Stato per tali finalità – prosegue l’assessore -, pari a oltre 7 milioni e 166 mila euro, sarà distribuito tramite il canale finanziario disciplinato dal Regolamento regionale di settore, che sostiene i cittadini nel pagamento dei canoni pagati l’anno precedente. Fondi che saranno erogati prima possibile, orientativamente nei primi mesi del 2022”. “Infatti – aggiunge Pizzimenti – entro maggio 2022 i Comuni dovranno rendicontare alla Regione l’eventuale economia rispetto agli oltre 2 milioni e 866 mila euro, che saranno utilizzati unitamente al 60 per cento dei fondi dello Stato e agli 8 milioni di euro già stanziati dalla Regione per il canale agevolativo usuale”. Le domande di accesso a questi benefici dovranno essere redatte nel rispetto delle prescrizioni indicate nei decreti ministeriali e di quelle contenute nel Regolamento di esecuzione per la disciplina degli incentivi a sostegno delle locazioni. Sono evidentemente esclusi da tali benefici gli assegnatari degli alloggi di edilizia sovvenzionata. La nuova platea dei beneficiari prevista dallo Stato è rappresentata dai soggetti che risultano in possesso di un indice ISEE non superiore o equivalente a 35 mila euro, che presentino una autocertificazione nella quale dichiarino di avere subito, a causa dell’emergenza da COVID-19, una perdita del reddito IRPEF superiore rispettivamente al 20 per cento nel 2020, o al 25 per cento nel 2021 rispetto agli anni precedenti.