A Marano il 10 maggio la presentazione del volume “Il libro dei Cocai” di Giampaolo Stel

Venerdì 10 maggio alle ore 18.00 presso la Pesacria Vecja di Marano Lagunare  presentazione del volume Il libro dei Cocai di Giampaolo Stel. Modera l’incontro Nevio Regeni, interviene Carlo Bressan. letture di Lucio Dal Forno.

 

Gianpaolo Stel ha un forte legame con le sue terre. Nato a Palmanova e cresciuto a Porpetto, con il matrimonio è diventato tutt’uno con la comunità di Marano lagunare, precisando però che la forania di Porpetto, in tempi antichi, esercitava la sua giurisdizione su diversi paesi fra cui Marano.
I suoi racconti sono un tuffo nostalgico nel passato, con uno sguardo attento al presente sempre più confuso, e al desiderio di un futuro più equilibrato.
Scorrendo i titoli e le foto che accompagnano i suoi racconti si potrebbe immaginare un libro frutto del lavoro di un ornitologo, e per certi aspetti lo è, ma è un pretesto per portarci a mano nel mondo di ieri, quello vissuto da un bambino e da un ragazzo in un fazzoletto del Friuli, dalle risorgive di Porpetto alle acque della laguna di Marano.
Ci conosciamo da trent’anni, da quando ha iniziato a lavorare come progettista strutturale e direttore dei lavori in una importante azienda di costruzioni di edifici in metallo, girando l’Europa.
Gianpaolo è sempre stato un ingegnere particolare, uno un amante della lettura. Questa comune passione ci ha messo in sintonia ne è nata una solida amicizia.
Negli anni ho curato diverse pubblicazioni su aspetti particolari del nostro territorio. Gli inviavo ogni lavoro fresco di stampa, per avere un suo parere.
Pochi anni fa le cose si sono ribaltate. Mi recapitò un suo racconto “Il libro dei cocai”. Pensai subito al suo amore per la laguna di Marano o ad una ricerca ornitologica. In effetti in parte lo era, come capirà il lettore giungendo, con una certa sorpresa all’ultima narrazione. Si aggiunsero poi altri racconti che iniziando dall’osservazione di uccelli lagunari, andarono ad indagare il suo mondo infantile, i sentimenti e le persone incontrate in quelle terre, in quella meravigliosa laguna.
Sono storie d’amore per il territorio, per la vita, per le persone, per i ricordi. Descrizioni intense, forti di un vissuto che ci guida ad un maggior rispetto della natura e delle persone.
La lingua è un punto fondamentale: il friulano e il maranese come partenza e arrivo di ogni suo viaggio e avventura.
Il percorso di G.S. come studente modello va dalla primaria nelle scuole ubicate proprio davanti la sua abitazione all’Istituto Tecnico Industriale Malignani di Udine e poi ancora verso Trieste, dove si laurea in Ingegneria Civile Strutturale. (qua produce il suo primo libro … stampato in ben 6 (sei) copie. “Studio del comportamento a buckling di pannelli irrigiditi in acciaio: analisi sperimentali e simulazioni numeriche.”
Si professa anche figlio d’arte. Il papà è muratore e fin da piccolo ha imparato a far da manovale e ad aiutare nella costruzione della nuova casa. I suoi racconti vengono pubblicati su due periodici locali ed altri su diversi quotidiani.
La difesa del territorio, delle comunità, delle tradizioni lo portano con naturalezza nelle prime linee dei recenti Comitati “No Acciaieria – Salviamo la laguna”. È uno dei promotori della raccolta di 24.713 firme presentate al Consiglio regionale di Trieste per la petizione più numerosa della storia della RegioneF.V.G.
Non è un ambientalista della domenica, conosce l’impatto di una industria pesante a ridosso di un ambiente unico e fragile, intuisce l’effetto sociale di un massiccio inserimento di 800 lavoratori provenienti da altre realtà, senza strutture di accoglienza, senza progetti di inserimento scolastico e abitativo come avvenuto a Monfalcone.
G.S. si sente debitore verso questi territori e verso chi gli ha voluto bene, la difesa della Laguna è la sua sintesi come naturalista e cittadino a favore della Comunità.