Acciaieria. Moretuzzo (pat-civ): serve chiarezza su futuro Aussa Corno
“Siamo contrari a qualunque insediamento industriale che abbia un impatto negativo dal punto di vista ambientale sulla laguna di Grado e Marano, ma serve chiarezza sui motivi della scelta della Regione e soprattutto sul futuro industriale dell’Aussa Corno”. Lo ha ribadito in aula il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, primo firmatario della richiesta, presentata con tutti i consiglieri di Minoranza, di una seduta congiunta della II e della IV Commissione sulla possibile realizzazione di un’acciaieria nella zona dell’Aussa Corno e dedicata all’ascolto dei portatori di interesse. L’audizione si è tenuta oggi a Trieste: “un momento di ascolto e confronto più volte sollecitato”. “Fin da luglio 2022, l’assessore Bini aveva assicurato che il Consiglio regionale sarebbe stato opportunamente informato per quanto riguardava infrastrutturazione e investimenti dell’area dell’Aussa Corno. E così non è stato” ha esordito Moretuzzo. Fino a oggi, dopo che sull’acciaieria “la Giunta regionale ha detto tutto e il suo contrario: passando dalla prospettiva da cogliere e sostenere a quello che sembra essere il capitolo finale ossia la delibera di generalità con cui, poche settimane fa, l’assessore alle Attività produttive e il Presidente Fedriga hanno dichiarato di ritenere opportuno prediligere altre tipologie di investimento al progetto delle multinazionali Danieli e Metinvest”. Se la Giunta, continua il consigliere, “ha deciso di dire no all’acciaieria nella zona industriale di San Giorgio di Nogaro per motivi ambientali, noi non possiamo che condividerla; se invece la contrarietà al progetto è legata alla sua complessità, come ha detto di recente l’assessore Bini, o al fatto che le infrastrutture necessarie sono troppo costose, come dichiarato oggi dallo stesso sulla stampa locale, allora la vicenda ha dell’incredibile”. “Non è accettabile che una Regione come la nostra non sappia affrontare e gestire questioni complesse, né che si trovino giustificazioni nel costo eccessivo quando, soltanto a luglio, abbiamo votato un assestamento di bilancio da un miliardo e cento milioni di euro” prosegue il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, dopo aver riepilogato gli atti formali dell’Esecutivo su un progetto che “evidentemente da tempo è sui banchi della Giunta, anche se ci è stato raccontato il contrario: su cosa, se non un progetto, si sarebbero potuti portare avanti le relazioni tecniche e gli studi presentati oggi in aula?”. “La Giunta decida cosa vuol fare di Porto Nogaro: la zona industriale necessita di un miglioramento infrastrutturale, nella logica della sicurezza e della transizione energetica ed ecologica. Intendono fare gli investimenti necessari o l’area non è più nei radar dell’Esecutivo?”, si chiede Moretuzzo, che annuncia la richiesta di audizione dei Comitati che in questi mesi hanno raccolto e depositato in Consiglio più di 24mila firme contro la realizzazione dell’impianto e che sono stati esclusi dal dibattito odierno.