Sanità: Accuse di gestione inadeguata della pandemia, i sindacati chiedono le dimissioni del direttore AsFo Polimeni
Ci sono pochi precedenti di criticità messe nero su bianco in una lettera inviata al governatore Fedriga e all’assessore Riccardi che chiede senza giri di parole di mettere fine alla gestione dell’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale del direttore generale Joseph Polimeni. Si può dire che i nodi cominciano a venire al pettine. Domani Cgil, Uil, Nursind e le relative Rsu depositeranno infatti in Regione a Trieste le firme per la richiesta di dimissioni del direttore generale di AsFo mettendo nel mirino la gestione della pandemia a Pordenone da parte dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale, giudicata tragicamente ‘assente’. Criticità messe nero su bianco in una lettera inviata al governatore Massimiliano Fedriga e all’assessore alla Salute Riccardo Riccardi che probabilmente non potrà svicolare come spesso accade quando anche indirettamente la sua gestione della sanità viene messa in discussione . “Noi lavoratori di AsFo vogliamo segnalare in primis il ritardo nell’adeguamento dell’organico – si legge nella missiva -: tutte le realtà dell’Azienda stanno riscontrando criticità dovute alla carenza cronica di personale, che ha comportato sovraccarico di lavoro e innalzamento del livello di stress”, denunciano le organizzazioni sindacali. “Si sarebbero potuti assumere e mantenere in servizio gli operatori necessari a far fronte alla pandemia e al calo delle dotazioni di personale del 2019 dovuto anche alla gestione commissariata dell’AsFo. Invece Polimeni, a fine maggio, ha licenziato gli operatori a tempo determinato e interinali, alla vigilia dei mesi estivi in cui, ancor più degli altri anni, i lavoratori attendevano di godere del riposo psicofisico necessario per svolgere le attività in sicurezza”. Altro punto dolente la mancanza di strategie per attrazione, acquisizione e stabilizzazione del personale. “Lavoratori e professionisti a tutti i livelli di responsabilità rinunciano a entrare nelle file di AsFo, come dimostra il rifiuto dei quattro candidati alla direzione medica del presidio ospedaliero di San Vito-Spilimbergo o quello degli incarichi a tempo determinato offerti a infermieri e Oss con scadenze a 30-60 giorni – proseguono -. Tutto questo ha portato all’accumulo di oltre 200 mila ore straordinarie tra gli operatori del comparto, che già da sole (non conosciamo il dato relativo alle ferie non godute) dimostrano la consistenza della carenza del personale e che costituiscono un debito che Asfo ha contratto e si trascinerà nel futuro”. Infine, i sindacati mettono in evidenza “l’assenza di un piano di emergenza e il fatto che salute e sicurezza dei lavoratori non sono state tutelate, con mancanza di formazione specifica a tutto il personale. Quanto al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, i percorsi sono poco chiari e spesso demandati. Oltre al danno la beffa, cioè la difficoltà che gli operatori contagiati da Covid hanno avuto a vedere certificato l’infortunio sul lavoro a causa della scelta aziendale di demandare la denuncia ai medici di medicina generale, che spesso hanno apposto il loro rifiuto”. A chiudere la lettera un’istanza precisa: “Chiediamo in qualità di rappresentanti dei lavoratori di AsFo la risoluzione del contratto di Polimeni”. Come era prevedibile la richiesta dei sindacati irrompe nel dibattito politico tanto che con immediatezza si leva il j’accuse dal Pd: “Polimeni è stata una nomina voluta, rivendicata e difesa da Fedriga e Riccardi. Una scelta politica in un contesto che invece avrebbe dovuto, dal punto di vista tecnico-sanitario e programmatico, indurre a considerare di prolungare l’incarico al Dg precedente. Già al centro di una forte polemica nella prima fase della pandemia per un viaggio in Toscana che molti giudicarono inopportuno e per un allontanamento di un medico critico sui progetti per Sacile, oggi riceve una serie di dure e dettagliate critiche da parte sindacale: per Fedriga e Riccardi ce n’è di che riflettere bene e cambiare rotta. E qualcosa potrebbe dire anche il sindaco di Pordenone, se non fosse troppo occupato polemizzare con chi commemora le lotte antifasciste”. Così Renzo Liva, della segreteria regionale Pd Fvg.