Acqua bene comune… per quanto? Mozione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia

Acqua bene comune, ma per quanto? Lo chiedono con una mozione alla Giunta regionale i consiglieri del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli che, alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), sollecitano una riflessione urgente sul sistema idrico potabile.
«L’acqua è una fonte di vita insostituibile, un bene comune che appartiene a tutti. Si tratta di un diritto umano che deve essere garantito a tutti, in particolare alle generazioni future – osserva Moretuzzo –. I cambiamenti climatici in corso avranno un impatto significativo sulla possibilità di avere acqua in quantità e qualità sufficienti anche in Friuli-Venezia Giulia, per cui è urgente prevenire le difficoltà avviando immediatamente un piano di investimenti sulle infrastrutture idriche per ridurre gli sprechi e ottimizzare il servizio»
Nel dettaglio, la mozione impegna la Giunta regionale a udire, assieme al Consiglio regionale, i soggetti gestori della rete idrica operanti sul territorio regionale, a elaborare, con il loro supporto e quello di tutti i portatori di interesse, un piano a livello regionale finalizzato a perfezionare l’utilizzo della risorsa idrica e a promuovere tutte le azioni necessarie, anche tramite un piano straordinario di investimenti di natura economico-finanziaria, per un ammodernamento delle infrastrutture idriche regionali in modo da ridurre sensibilmente le perdite idriche. Una questione non più rinviabile: gli ultimi dati a disposizione (fonte Istat) collocano il Friuli-Venezia Giulia tra le regioni con la quota più elevata di Comuni con perdite superiori al 70% (pari al 28%).