Allarme da Confagricoltura Fvg: quasi il 20 per cento del territorio regionale è a rischio idrogeologico
Il 2,7 per cento del territorio regionale è a rischio frane (per 210 kmq di superficie), mentre il 19,6 per cento è a rischio idraulico (pari a 1.539 kmq di superficie). È quanto emerge dal lavoro appena pubblicato dal Centro Studi di Confagricoltura. Tra l’altro, negli ultimi due anni, il rischio frane è cresciuto dell’1,3 per cento, anche a causa dell’abbandono di molti terreni agricoli e della maggiore impermeabilizzazione del suolo. «Secondo una stima del Ministero dell’Ambiente, le zone agricole sono, dopo strade e ferrovie, quelle maggiormente colpite dai danni da frane provocati dall’intensità delle precipitazioni meteoriche – dice Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Fvg -. Di conseguenza, tra le vittime sono molti gli agricoltori, sorpresi dai temporali e dai fenomeni alluvionali mentre cercavano di mettere in sicurezza gli animali e i beni strumentali delle proprie aziende. Secondo un recente rapporto del CNR, nel periodo 1968-2017, frane e inondazioni hanno provocato, complessivamente, circa 1.800 morti, 2.000 feriti e 317 evacuati senzatetto. Non si contano, poi, i danni economici derivati dalle perdite di produzioni vegetali e animali», sottolinea Cressati. Questo tema, secondo Confagricoltura, non dovrebbe essere escluso dal dibattito politico, anche perché alcune risorse finanziarie per intervenire ci sono. Attualmente, nel quadro del progetto Italia Sicura avviato nel 2014 dal Governo Renzi, le Regioni hanno elaborato circa 8.700 progetti per la mitigazione del dissesto idrogeologico (frane e alluvioni) che richiedono, complessivamente, investimenti per 24,3 miliardi di euro, di cui poco meno di 10 sono stati già effettivamente finanziati. Con la manovra finanziaria 2019, inoltre, sono stati stanziati ulteriori 900 milioni all’anno per il triennio 2019-2021, nel quadro di un investimento complessivo di più lungo periodo di 6 miliardi di euro.