Ancora una volta di scena la Terza Corsia in Consiglio regionale. Audizione fra newco che non decolla e concessionaria senza concessione che opera come se l’avesse
La Regione non ha cambiato strategia sull’autostrada A4 e continua a lavorare per ottenere dal Ministero la concessione “in house” da affidare a una società pubblica partecipata da Friuli Venezia Giulia e Veneto. Nel frattempo Autovie Venete procede con i lavori per la terza corsia nel rispetto dei tempi e sta per aggiudicare i lavori per il rinnovo del casello del Lisert, ribadisce il massimo impegno sulla sicurezza e rende noti i numeri sull’incidentalità, in calo rispetto al 2019. Insomma tutto va bene secondo la concessionaria autostradale secondo cui evidentemente gli allarmi che arrivano da più parti sarebbero, nella migliore delle ipotesi, strumentali.
Sono queste le principali novità emerse oggi in IV Commissione, durante l’audizione dei vertici di Autovie Venete, il presidente Maurizio Paniz e il direttore Giorgio Damico, alla presenza dell’assessore regionale a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti. A presiedere la seduta Mara Piccin (Forza Italia), mentre i consiglieri del Pd Mariagrazia Santoro e Diego Moretti hanno incalzato i tecnici sul legame tra il destino futuro della spa e i lavori in corso. “La concessione con Autovie è scaduta nel 2017 – ha ricordato Santoro – e la spa sta operando in modalità transitoria. Sarà la nuova società pubblica a completare i lavori, grazie a una convenzione trentennale? O voi siete in grado di appaltare comunque le opere?”. Anche Cristian Sergo (M5S) si è soffermato sugli aspetti finanziari relativi al costo globale della terza corsia, mentre Moretti ha domandato il motivo dei ritardi nella riqualificazione del casello del Lisert e Furio Honsell ha posto il tema dello smog e dell’impatto ambientale delle opere. Elia Miani (Lega) ha infine chiesto chiarimenti sul prolungamento della terza corsia da Palmanova a Villesse. Sulla newco Pizzimenti ha spiegato: “La nuova società Alto Adriatico non è mai stata messa in discussione, né da noi né dal Veneto” e ha ricordato che una società interamente pubblica è l’unico modo per ottenere dal Ministero una concessione “in house”, senza gara. “La Giunta allora si impegni a fare pressione politica sul Governo”, ha risposto Moretti, convinto che Friulia possa nutrire perplessità sul progetto.
Ma a che punto è il percorso verso la newco? “Nell’ultimo anno Autovie ha lavorato sulla definizione del valore transitorio e del valore di subentro, mentre la società Alto Adriatico sta aggiornando il suo piano economico finanziario, che dovrà essere visionato dalle due Regioni e poi sottoposto all’approvazione del Cipe”, ha riassunto Damico. E’ stato però soprattutto il legame tra la situazione societaria ancora in divenire e i lavori per la terza corsia ad alimentare il dibattito, in particolare sui 440 milioni necessari per completare le tratte venete. Premettendo che “Autovie è un soggetto attuatore che esegue quel che gli viene detto, non può decidere nulla sulla concessione che dipende dal Ministero ed è pronto a cederla anche domani”, Paniz ha ricordato con orgoglio che “il tratto Alvisopoli-Gonars è stato concluso in anticipo sui tempi di consegna mentre il tratto Gonars-Palmanova rispetterà i tempi previsti e si concluderà entro la fine dell’anno” ma è sul ponte sul Tagliamento che il presidente di Autovie Venete ha toccato vertici inauditi, ha infatti detto: “era lungo più del doppio rispetto al ponte di Genova ed è costato meno della metà”. Paragone a dir poco incauto sia dal punto di vista tecnico sia per la storia di quell’appalto sul quale aleggiano ancora ombre di potenziali irregolarità. Ma tornando all’oggetto principale dell’audiziome, la newco, secondo Autovie anche se la spa è “in scadenza” si continua a lavorare a pieno ritmo e si guarda anche oltre: “Se venisse chiesto a noi di portare avanti in tempi più stretti il tratto San Donà-San Stino-Portogruaro, originariamente previsto dal 2026, servirebbero 440 milioni non ancora disponibili. Nel frattempo ci siamo portati avanti lavorando su alcuni cavalcavia”.
Diverso il giudizio sulla situazione da parte delle opposizioni: “La strada che deve portare alla Newco, per la gestione della concessione autostradale, è avvolta dalla nebbia. Se, da una parte, la Giunta conferma l’intenzione di arrivare alla società completamente pubblica, dall’altra ci si ostina ad affermare che le nuove opere da realizzare per il completamento della terza corsia dell’A4 sono ad appannaggio di Autovie Venete, la cui concessione è scaduta ormai dal 2017”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Diego Moretti, insieme alla collega dem Mariagrazia Santoro, prendendo la parola “a margine delle audizioni odierne dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, nonché del presidente e del direttore generale di Autovie Venete in merito alla situazione relativa allo stato dei finanziamenti e dell’avanzamento dei lavori per la terza corsia dell’autostrada A4”.
“Nel 2017 – ricordano Moretti e Santoro, che è anche vicepresidente della IV Commissione – le Regioni Fvg e Veneto, insieme al ministero, scelsero e definirono un percorso che portasse alla Newco: la società completamente pubblica alla quale affidare la concessione autostradale e che ha assunto tutte le titolarità per proseguire le opere necessarie al completamento della terza corsia sulla A4”. “Oggi, a fronte di evidenti situazioni di criticità del cantiere della terza corsia, ci troviamo davanti a una sfasatura tra quanto dichiarato dalla parte politica (ossia, di proseguire verso la Newco) e le intenzioni riguardo alla realizzazione dei nuovi lavori per i quali Autovie non è ovviamente bancabile ma, sulla quale, pare ancora ci si ostini. Da parte di tutti i soggetti coinvolti – conclude la nota – è necessaria ora una convinta azione politica, non passerelle sporadiche a esclusiva uso di media e social. Il tema non è ulteriormente rinviabile ed è, anzi, sempre più imprescindibile”. Caustica la nota di Furio Honsell di Open Sinistra FVG: “La problematica è complessa ed è emersa l’inerzia della Regione e del Presidente Fedriga, attuale commissario nel portare a conclusione la costituzione di una società interamente pubblica, come richiede la legge per ottenere la concessione. Intanto si procede in modo transitorio e i tempi del completamento si allungano”.