Assange  è libero, trovato accordo con la giustizia Usa. Ha già lasciato il Regno Unito e presto tornerà a casa in Australia

Alla fine dopo una lotta durata anni il fondatore di Wikileaks, Julian Assange tornerà a casa. L’uomo ha patteggiato con gli Stati Uniti, una mediazione che vede l’ammissione di aver commesso un reato legato alla rivelazione di documenti riservati americani.
In base all’accordo, i procuratori chiederanno una condanna a 62 mesi, l’equivalente del tempo passato da Assange in un carcere di massima sicurezza a Londra, mentre cercava di contrastare la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti. In questo modo la pena viene considerata estinta. L’accordo è stato chiuso con il Dipartimento di Giustizia e gli permetterà quindi di evitare la prigione negli Stati Uniti e di andare in Australia, suo Paese di origine.
Come è noto se fosse stato dichiarato colpevole per tutti e 18 i capi d’accusa che gli erano stati contestati nell’incriminazione del 2019, Assange avrebbe rischiato fino a 175 anni di carcere. Per il via libera finale all’accordo servirà però l’approvazione di un giudice federale ma, fanno sapere dagli Usa, questo non dovrebbe essere un problema. La vicenda durata lustri è iniziata quando nel 2010 WikiLeaks pubblicò centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi classificati sulle guerre di Washington in Afghanistan e in Iraq insieme a una serie di cablogrammi diplomatici, o di video come quello del 2007 in cui un elicottero Apache statunitense sparava contro presunti insorti in Iraq, uccidendo una dozzina di persone, tra cui due giornalisti della Reuters. Viene considerata la più grande violazione della sicurezza di questo tipo nella storia militare degli Stati Uniti.
Assange è stato arrestato per la prima volta in Gran Bretagna nel 2010 con un mandato d’arresto europeo, dopo che le autorità svedesi avevano dichiarato di volerlo interrogare su accuse di crimini sessuali, poi cadute, si trattava in realtà di una scusa per fermare l’uomo e soddisfare così le pressioni che arrivavano dagli Usa. Ma assange si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador, dove è rimasto per sette anni, per evitare l’estradizione in Svezia. Nel 2019 è stato trascinato fuori dall’ambasciata e incarcerato per aver saltato la cauzione. Da allora è rimasto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, da dove per quasi cinque anni ha lottato contro l’estradizione negli Stati Uniti. l patteggiamento arriva mesi dopo che il presidente Joe Biden ha dichiarato di stare valutando la richiesta dell’Australia di non perseguire più Assange. Un portavoce del governo australiano non ha confermato né smentito l’accordo, ma ha dichiarato che: “Il primo ministro Anthony Albanese è stato chiaro: il caso del signor Assange si è trascinato troppo a lungo e non c’è nulla da guadagnare dalla sua continua incarcerazione”. Prima di volare verso il territorio americano delle Isole Marianne Settentrionali nel Pacifico, dove Assange dovrà comparire in tribunale che dovrebbe condfermare l’accordo, l’aereo ha fatto scalo all’aeroporto Don Mueang di Bangkok per fare rifornimento. Si prevede che Assange comparirà in tribunale mercoledì mattina.