Ateneo Friulano , disturbi della nutrizione, domani convegno nazionale della Società italiana di psicopatologia dell’alimentazione
Il problema della gestione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sarà affrontato all’Università di Udine dal 16 al 18 ottobre in occasione del sesto congresso nazionale della Società italiana di psicopatologia dell’alimentazione (Sipa), sezione speciale della Società italiana di psichiatria. Il tema del congresso è “Alimentare il cambiamento. Evoluzioni e sfide dei disturbi della nutrizione e alimentazione nelle diverse età della vita”. I lavori si terranno nell’aula Strassoldo del polo economico giuridico (via Tomadini 30/a). Un simposio satellite, mercoledì 16 ottobre, dalle 14, darà il via alla tre giorni di studio e confronto fra medici, studiosi, operatori sanitari. Sarà dedicato alla gestione di questi problemi e al progetto di potenziamento della rete regionale con modelli innovativi. Il responsabile scientifico del congresso è Matteo Balestrieri, professore di psichiatria del Dipartimento di Medicina dell’Ateneo friulano e direttore della Clinica psichiatrica dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc).
La situazione – In Italia ci sono più di 3 milioni e mezzo di persone che convivono con un Disturbo della nutrizione e dell’alimentazione (Dna): anoressia, bulimia e disturbo di alimentazione incontrollata. L’organizzazione dei servizi che si occupano di questi pazienti sta crescendo, ma i centri sono ancora pochi, secondo la mappatura territoriale dell’Istituto superiore di sanità.
«A livello locale – spiega Balestrieri –, l’Osservatorio regionale sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione monitora da otto anni l’andamento nei diversi centri regionali. I dati degli ultimi anni testimoniano una continua crescita delle prestazioni e dei pazienti, rendendo ragione della necessità di un potenziamento dei servizi dedicati a questo tipo di problemi. Sono circa mille i pazienti che ogni anno vengono seguiti nei centri regionali dedicati ai Dna».
Tipo di disturbo e interventi – Il meeting scientifico discuterà tutte le forme di intervento, in gran parte di tipo psicoterapico e psicoeducativo, ma anche di tipo farmacologico. Inoltre, verranno esposte le conoscenze sulle caratteristiche di chi soffre di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione. Sono previsti focus sulla bulimia, sull’anoressia, ma anche sui disturbi di alimentazione incontrollata e dell’obesità.
«Sono diversi i contributi necessari per intervenire in modo efficace sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che coinvolgono diverse professionalità: psichiatri, psicologi, educatori professionali, internisti, nutrizionisti e dietisti – sottolinea Balestrieri –. I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che deve esser monitorata. I livelli di intervento sono quindi diversi: si va da quello ambulatoriale a semiresidenziale e diurno, con la possibilità di brevi accoglienze in day hospital per il monitoraggio dello stato fisico e fino anche ai ricoveri ordinari. Va ricordato – dice Balestrieri – anche il ruolo delle strutture residenziali che permettono un accoglimento più lungo e che sono distribuiti in maniera molto disomogenea sul territorio nazionale».
Particolare attenzione verrà posta sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e all’importanza di intervenire tempestivamente. «Nel campo dei Dna, così come del resto in molti altri campi della psichiatria e non solo, intervenire precocemente – evidenzia Balestrieri – significa abbreviare la durata della malattia e ridurre il rischio che si aggravi. Lasciare passare tempo significa invece peggiorare la prognosi e rendere difficili gli interventi successivi».