Bandiera di Israele, passaggi a livello, fine vita e censura ad Angelo Floramo il commento sul consiglio comunale di Udine del 23 ottobre

Al consiglio comunale di ieri è stata respinta la richiesta di Fratelli d’Italia di esporre la bandiera di Israele fuori dal municipio, con 19 voti contrari. Nel nostro intervento abbiamo constatato come in questa mozione ci fosse “un grande assente, che è il popolo palestinese. Il collega Barillari si chiedeva quale sia il problema nell’esposizione della bandiera israeliana. Quel problema sono 4.385 morti a Gaza di cui 1.756 bambini e 13.561 feriti, sono il 42% delle case distrutte o danneggiate (164.756 abitazioni), sono 1.400.000 persone sfollate. Credo che siamo tutti d’accordo con il fatto che Hamas va combattuto e che Israele ha diritto a esistere e a difendersi. Dove io non posso trovarmi d’accordo è sul fatto che abbia anche il diritto di violare le risoluzioni dell’Onu, di bombardare mercati, scuole e case, e di detenere civili, spesso minori, in carcere senza processo. Sulla condanna a Hamas la posizione è unanime, ma non ci sono morti di serie A e morti di serie B, vanno condannate le uccisioni di tutti i civili”.

Abbiamo poi approvato con 21 voti favorevoli la nostra mozione, insieme al consigliere Matteo Mansi, facendo seguito alla lettera, firmata da oltre 250 cittadini, inviata al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, da parte di Europa Verde – Verdi e del Comitato per la dismissione dei 5 passaggi a livello, dato che nel corso delle visite in città in occasione della campagna elettorale a sostegno di Fontanini, aveva promesso l’impegno a dismettere i passaggi a livello, ma tali promesse non hanno poi avuto seguito.

Abbiamo anche approvato all’unanimità la mozione sul fine vita (tutta l’opposizione è uscita dall’aula), dichiarando: “Fa male vedere tutti i banchi dell’opposizione vuoti quando si parla di vita, di morte e della sofferenza di persone come la signora Anna (nome di fantasia), che è il caso da cui si è generato anche il dibattito nella nostra regione in contemporanea alla presentazione delle firme raccolte dall’Associazione Luca Coscioni. Credo sia mancanza di rispetto non solo verso il dolore delle persone che vivono nella condizione di cui si parla nella mozione, ma anche verso le oltre 8000 persone che in questi mesi hanno firmato la legge di iniziativa popolare perché finalmente si discuta su questo tema. Un altro tema che è stato aggiunto è quello delle cure palliative, ma tra tutti i temi penso che il più importante sia l’autodeterminazione. Penso che tanti dubbi di chi ha scelto di non discuterli non abbiano un fondamento così solido, perché qui non stiamo chiedendo a nessuno di esprimersi sulla possibilità del cosiddetto suicidio medicalmente assistito, questo è già garantito dal 2019, quello che non è garantito è un iter chiaro con una commissione regionale medica che garantisca in tempi rapidi e certi (la proposta di legge indica 20 giorni) al malato di poter sapere se può usufruire di questo servizio. Qui si sta solo chiedendo di non rendere ancora più lungo il dolore di una persona. Sul tema della dignità della vita umana, io credo che si debba avere rispetto della decisione di ognuno che sa quando per lui la sua vita vale ancora di essere vissuta o quando invece, di fronte a un dolore troppo grande o a una malattia che non può più avere una soluzione, decide di fare una scelta che va rispettata”.

Infine, abbiamo parlato di quanto dichiarato da Angelo Floramo, che riferisce “che gli è stato chiesto di cambiare il contenuto di un articolo della sua rubrica su “Il Friuli”, in cui si esprimeva contro il progetto di acciaieria nella laguna di Marano, o di lasciare il giornale”. Abbiamo chiesto, “per il rispetto che deve andare a un intellettuale del suo spessore (esprimendo solidarietà e preoccupazione per la condizione dell’informazione nella nostra regione e per le voci fuori dal coro come quella di Floramo), che l’argomento venga discusso in commissione cultura e di audire Angelo Floramo”.

 

Andrea Di Lenardo

(Presidente del gruppo consiliare “Alleanza Verdi Sinistra Possibile”)