Bocciato emendamento di Patto-Civica per favorire l’avvio delle comunità energetiche

«Abbiamo già perso troppo tempo. Le Comunità energetiche rinnovabili e solidali sono uno strumento potentissimo della direzione del coniugare la giustizia ambientale e sociale, ma la Giunta Fedriga pare non rendersene conto e decide di respingere la nostra proposta di dare un supporto concreto per l’avvio delle Comunità in Friuli-Venezia Giulia». È il commento della consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino dopo la bocciatura dell’emendamento all’assestamento di bilancio che prevedeva 500 mila euro, in due annualità, per l’avvio e la progettazione di Comunità e un fondo di rotazione da 30 milioni di euro: prestiti a tasso zero per acquistare i pannelli, ultimare gli impianti e tutte le spese infrastrutturali necessarie.

«Le Comunità energetiche rinnovabili e solidali rappresentano un passo fondamentale per la democratizzazione dell’energia, che molte persone sarebbero già pronte a intraprendere da tanto tempo. Ma ci sono notevoli ostacoli all’avvio, in primis i costi dei piani di fattibilità, dei progetti, e quelli relativi alla burocrazia da portare avanti per la costituzione del soggetto giuridico della Comunità. Vi è poi il tema dell’accesso al credito, fondamentale per non lasciare indietro chi non può permettersi di anticipare una cifra ingente per le infrastrutture necessarie. Per queste ragioni, con il nostro emendamento, avevamo pensato a due misure combinate per tendere in maniera decisa e veloce verso una conversione ecologica giusta, che parta direttamente da cittadine e cittadini sostenuti da amministrazioni consapevoli. La Giunta Fedriga preferisce seguire altre direzioni, quelle dei bonus che distribuiscono fondi a perdere post installazione solo per chi, evidentemente con buona capacità di spesa o già benestante, può permettersi di anticipare il costo intero dell’intervento. Così ha fatto negli ultimi anni. Noi non ci fermeremo e presenteremo una proposta di legge sull’energia perché pensiamo che la questione sia di grande importanza e urgenza», assicura Massolino.