Borghi in festival: grande riscontro di partecipazione dai territori
Grande riscontro in termini di partecipazione per l’avviso pubblico “Borghi in Festival”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e dalla Direzione Generale Turismo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, per il finanziamento di progetti di rigenerazione urbana, culturale ed economico-sociale dei piccoli Comuni italiani.
Sono 643 le domande di partecipazione pervenute entro il termine previsto delle ore 12 di venerdì 29 gennaio. Il successo di questo nuovo avviso pubblico si evince anche dalla provenienza delle proposte da tutto il territorio nazionale e in particolare: 178 dal Nord, 156 dal Centro, 246 dal Sud e 63 dalle Isole.
I 643 Comuni si sono presentati – singolarmente o in rete tra loro – con progetti che prevedono un partenariato obbligatorio con almeno un ente non profit e almeno un soggetto co-finanziatore. Questo approccio ha stimolato un dialogo tra soggetti diversi e una condivisione di obiettivi e strategie a medio e lungo termine, creando interazione tra i settori pubblico e privato e moltiplicando l’eventuale impatto delle azioni sui territori.
“La grande partecipazione al bando del “festival dei borghi” testimonia la bontà della scelta fatta dal Mibact di puntare su quelle realtà dinamiche e vive dell’Italia”, dichiara Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Turismo del MiBACT. “Il festival, nonostante un periodo ancora difficile per gli spostamenti e i movimenti turistici, “sarà un momento importante per stimolare, ancora di più, le reti tra i Comuni, le associazioni e tutti quei soggetti che sono attivi nei borghi italiani e che potranno moltiplicare i momenti di sviluppo e attrazione sui territori del nostro Paese”.
Per Anna Laura Orrico, anche lei sottosegretario del MiBACT, “I numeri di “Borghi in festival” dimostrano la grande voglia di protagonismo di una Italia ingiustamente considerata minore – aree interne e piccoli centri -, che invece ha molti punti di forza, solo per competere sulla scena globale, ma per trainare la ripresa dell’intero Paese. Le carte che i borghi possono giocarsi sono infatti fondamentali: cultura, identità, storia, tradizioni, ma anche innovazione e cambiamento, come abbiamo chiaramente previsto in questo avviso pubblico. Perché vogliamo costruire un futuro solido con radici antiche, consapevoli che solo superando gli squilibri territoriali e favorendo l’economia della conoscenza e della cultura possiamo veramente ripartire. Un plauso a tutti coloro che hanno deciso di progettare, di sperimentare, di mettersi in gioco, per raccontare l’Italia dei borghi che già esiste e progetta nuove forme di sviluppo sostenibile, improntato alla centralità della cultura e della creatività per ridare slancio a nuove forme di turismo più rispondenti alle peculiarità italiane“. (fonte aise)