Bullian, Patto per l’Autonomia – Civica Fvg: «Cortocircuito sulla sanità: non si rinnovano gli interinali, ma ASUGI non assume direttamente»
«Apprendiamo con preoccupazione che il caso del mancato rinnovo dei contratti del personale amministrativo interinale di ASUGI, denunciato in questi giorni sulla stampa dai sindacati, rischia di creare pesanti disservizi alla cittadinanza – afferma il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Enrico Bullian –. Appaiono probabili, infatti, riduzioni di orari di sportello e chiusura parziale di alcuni uffici. Gli operatori coinvolti sono qualificati, per la gran parte già presenti in diverse graduatorie di avvisi/concorsi, per i quali sono state investite molte ore di formazione, impiegati da tempo (alcuni da più di due anni) in settori strategici dell’azienda sanitaria (ASUGI) e a diretto contatto con l’utenza. Vi sono poi numerose persone con contratti a tempo determinato in scadenza per cui non si hanno certezze sul loro prolungamento e molti pensionamenti alle porte, alcuni addirittura già avvenuti, per i quali non sono previste sostituzioni, almeno nell’immediato. Si tratta di una situazione seria che rischia di accrescere il disagio dei cittadini che in diversi casi negli ultimi tempi hanno indirizzato la loro rabbia proprio sugli operatori, sia sanitari che amministrativi. I casi di aggressioni ai danni del personale, che devono essere assolutamente condannati e che sono indicativi di una situazione che è sempre più complicata, si sono moltiplicati negli ultimi tempi. Gli operatori amministrativi, inoltre, alleggeriscono il carico di lavoro dei sanitari che di punto in bianco si ritroveranno senza un indispensabile supporto in un momento delicato in cui sono già provati a causa della prolungata emergenza sanitaria. Ulteriori elementi di criticità sono la stagione estiva nel corso della quale i lavoratori dovrebbero poter fare le ferie, che ad oggi, però, ridurrebbero ulteriormente i servizi, e ci risultano tempi ancora troppo lunghi prima di poter vedere una luce in fondo al tunnel. Si parla, infatti, di un ipotetico sblocco di questa situazione alla fine del 2023-inizio 2024: ciò significherebbe mesi di uffici aperti a singhiozzo, aggravamento del problema del mancato rispetto dei tempi di attesa e disagi ai cittadini che, non trovando operatori allo sportello in grado di assisterli, si riverseranno negli ambulatori e nei reparti aggravando il lavoro quotidiano di infermieri e medici. Il cortocircuito appare evidente – continua Bullian –: non si rinnovano gli interinali per i limiti di spesa imposti dalla Regione alle aziende sanitarie, ma a questo si aggiungono le non assunzioni dirette dalle graduatorie esistenti (scelta preferibile in un’ottica di stabilizzazione del personale, risorsa sempre più preziosa che scarseggia). Inoltre, la creazione delle graduatorie ha sicuramente rappresentato un costo per bandire avvisi e concorsi ed espletare le relative prove. In questo momento vi sono diverse graduatorie in corso di validità che a nulla servono se da lì non si attinge per mantenere in servizio personale qualificato e già formato, che dopo due anni di lavoro e impegno nel pieno della pandemia è stato lasciato a casa dall’oggi al domani. Su questo riteniamo che la Regione debba intervenire immediatamente per sbloccare la situazione prima che diventi una vera e propria bomba a orologeria che, una volta scoppiata, rischia di mettere nuovamente a dura prova la sanità regionale, già uscita ammaccata per la gestione della fase Covid. Per questo prossimamente interverremo nelle sedi istituzionali opportune, interagendo con vari soggetti coinvolti».