Campagna “Tiliment Libar – Tagliamento Libero”: Giornata di lotta contro la diga voluta e promossa dalla Regione.

Giornata di lotta ieri sulla riva del Tagliamento contro la diga voluta e promossa dalla Regione. A raccontarlo il comitato “Tiliment Libar – Tagliamento Libero” : ”  Dopo una mattinata di volantinaggio ed interventi di sensibilizzazione durante il mercato settimanale, si legge in una nota, ieri pomeriggio più di 100 persone hanno percorso e si sono riappropriate del territorio che verrebbe devastato dalla Traversa sul Tagliamento. Durante la prima “Camminata per un Tagliamento Libero” organizzata dalla Campagna “Tiliment Libar – Tagliamento Libero” la popolazione, comitati ed associazioni sono state accompagnate da esperti per riscoprire l’unicità naturalistica, ecologica e fluviale dell’ultimo fiume europeo ancora naturale e libero. Grazie a un esperto del servizio biodiversità e l’ecologo fluviale, professore e ricercatore di fama internazionale all’Università di Monaco Thomas Wagner, abbiamo percorso parte dei territori che verrebbero interessati da allagamento in caso di piena, una volta ultimata l’opera. Passo dopo passo, abbiamo capito perché il fiume Tagliamento e gli ecosistemi che si sviluppano lungo l’asta fluviale sono un bene comune inestimabile: questi sono presi come esempio e modello per la rinaturalizzazione fluviale in tutto il mondo. Questa prima iniziativa sul territorio ha posto un punto preciso: Nessuna Grande Opera Inutile e Devastante può andare a compromettere il fiume, soprattutto se imposta ignorando le necessità e il volere delle comunità e dei territori. Nonostante questo, nello stesso pomeriggio di sabato mentre la camminata si stava svolgendo, la Regione, attraverso la voce degli assessori regionali Scoccimarro ed Amirante, ha rilanciato la volontà di proseguire con la diga pubblicando il primo supposto rendering dell’opera. Tralasciando i toni delle comunicazioni dell’Amministrazione Regionale, di cui sottolineiamo il tentativo di strumentalizzare la tragedia che si è svolta in Regione due giorni fa, è necessario chiarire alcuni punti e mettere sotto i riflettori alcune, non più rimandabili, richieste.

1. La Regione tira nuovamente fuori dal cappello il ponte-diga traversa laminante contraddicendosi:
l’opera, chiaramente con intento strumentale per riconciliare le Amministrazioni locali che vogliono un nuovo ponte e rendere più appetibile la diga, sarebbe un “ponte-diga traversa laminante” questo è in contrasto non solo con le innumerevoli prese di posizione degli ultimi mesi ma con la stessa delibera 530 dell’11 aprile 2024, dove è chiarissima la natura esclusiva di sbarramento ed altrettanto definite sono le indicazioni progettuali già approvate dalla Giunta Regionale.

2. ”La migliore, la più sostenibile soluzione…con un irrilevante impatto paesaggistico e dall’alto valore ingegneristico”
Una “delle prime ipotesi di rendering progettuale della Regione di una della opere definite assieme al viceministro Gava, alla Regione Veneto e all’Autorità di bacino distrettuale” sarebbe a detta della Regione “la migliore e più sostenibile soluzione…con un irrilevante impatto paesaggistico”, “un’opera dall’alto valore ingegneristico”.
L’Assessore Scoccimarro cita evidenze tecniche e scientifiche, mai rese pubbliche, che conferirebbero alla diga tutte queste caratteristiche.
A quanto pare gli esperti di ecologia fluviale di tutto il mondo, tra cui lo stesso Professore Thomas Wagner che ha accompagnato la “Camminata per un Tagliamento Libero”, l’intera bibliografia accademica e le stesse normative europee sono in torto nell’affermare che il migliore modo per la gestione, anche della sicurezza idraulica, dei fiumi è la rinaturalizzazione e l’eco manutenzione degli stessi.

3. Manca chiarezza a livello regionale sull’opera in quanto la comunicazione è spesso imprecisa ed elusiva: la Regione è convinta del progetto? Lo presenti con chiarezza alla popolazione del territorio

Dopo oltre 8 mesi di attesa, l’Amministrazione Regionale deve immediatamente assumersi la responsabilità di organizzare incontri pubblici aperti alla popolazione, cessando con questo atteggiamento totalmente irrispettoso della popolazione che di fatto esclude qualsiasi forma di dialogo e chiarimento.

I comitati, le associazioni e le comunità rivierasche sono stufe di essere prese in giro dalle continue giravolte decisionali e dalla totale mancanza di trasparenza di chi amministra il territorio. ,

Le richieste sono chiare:

– per le Amministrazioni locali indire al più presto Consigli Comunali aperti dove decretare la più totale e incondizionata contrarietà alle Grandi Opere Inutili e Devastanti sul Tagliamento;

– per l’Amministrazione Regionale ed il Governo organizzare incontri pubblici con le comunità dove chiarire una volta per tutte le sue intenzioni, anche riguardo al progetto della Cimpello-Gemona, e presentare i documenti che ha in suo possesso attualmente”.