Carso/Kras mostra fotografica

Oggi Venerdì 13 ottobre alle 18.30 si inaugura presso la galleria di agorè, in Corso Verdi 95 a Gorizia, la mostra Carso/Kras, ideata da Thomas Lenardi e Francesco Gavosto, in arte Kuža Film, promossa dalle Aps agorè e Legambiente Gorizia. Il progetto nasce all’indomani dei devastanti incendi che hanno colpito il Carso italo-sloveno nel luglio 2022, e si è sviluppata a partire dallo scenario che si presentava dopo il passaggio del fuoco, concentrandosi principalmente nelle zone di Merna, lungo il Brestovez, di San Michele del Carso e di Jamiano.
L’indagine, avviata come riflessione sulle devastazioni dovute all’incendio, documenta anche le frammentarie tracce riemerse delle trincee del primo conflitto mondiale, che ricordano un paesaggio lunare, di pietra bianca annerita dalla fuliggine. Il legame così stabilito con la storia di questo territorio, ha suscitato anche l’esigenza di tessere un filo narrativo con quel passato, attraverso immagini e suoni. La mostra propone un’installazione site-specific, che attraverso elementi materici, fotografie, suoni e video, vuole offrire al fruitore un’esperienza immersiva, cercando di trasmettere il senso di straniamento e di inquietudine provato osservando quel territorio devastato, ma anche la commozione per quel Carso nuovamente ferito. La mostra sarà visibile fino al 28 ottobre, e prevede degli incontri di approfondimento: martedì 17 il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” sulle cavità carsiche utilizzate durante la Prima Guerra Mondiale; venerdì 20, in collaborazione con la libreria Voltapagina, gli storici Mitja Juren e Marco Mantini dialogheranno su “Carso: da campo di battaglia a memoriale della Storia”; sabato
21 Andrea Pandolfo e Francesco Gavosto sonorizzeranno dal vivo le immagini della mostra; infine Legambiente presenterà un incontro con i pompieri e forestali italiani e sloveni, moderato dal ricercatore Luca Cadez. La mostra è patrocinata dai Comuni di Doberdò del Lago, Merna Castagnevizza, Sagrado e Savogna d’Isonzo e dal Comune di Merna Castagnevizza, ed è stata resa possibile grazie alla collaborazione di: libreria Voltapagina, Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, editore Qudulibri e New Service per le stampe fotografiche.