Centrale emergenza Palmanova, Zalukar: serve fare chiarezza piuttosto che nascondere

Si è forse risvegliata la ‘macchina da guerra’ che l’Assessore alla Salute Riccardi propose nel maggio del 2019 per “annientare” tutti gli attacchi mediatici che giungono attraverso i mass-media e i social media? Se lo chiede il consigliere regionale del gruppo misto Walter Zalukar.  Pare che oggi, come allora, la Centrale di emergenza di Palmanova stia a causando grande inquietudine ai vertici della sanità regionale. Dopo che quaranta operatori del 118 di Trieste hanno firmato una lettera di denuncia dei gravi disservizi del sistema di soccorso regionale la reazione non si è fatta attendere. A tempo di record il NURSIND – un’organizzazione sindacale del comparto – ha diffusa una nota che attacca duramente i colleghi di Trieste, confutando le loro doglianze sul (dis)funzionamento della Centrale di Palmanova. In pratica una difesa d’ufficio. Eppure le evidenze dicono ben altro, e sono tutte riscontrabili, perché i ritardi di soccorso sono stati misurati, le incongruenze sui target e sui codici sono state documentate. Certamente si sbagliava anche all’epoca delle Centrali 118 provinciali, ma con una frequenza infinitamente minore. Ma quando si sbagliava ci si interrogava sulle cause, si analizzavano i problemi per poi apportare le opportune correzioni. E non si trattava come infame chi segnalava gli errori, perché nelle organizzazioni improntate alla qualità, come era il 118 di Trieste nei primi anni duemila, i momenti di verifica dell’attività erano essenziali. Adesso invece si nasconde la polvere sotto il tappeto, ma poi la verità viene a galla. Perché arrivare tardi, sbagliare strada, non capire cosa serve per un soccorso in sicurezza comporta costi umani altrimenti evitabili e così le denunce arrivano e vanno a colpire proprio gli operatori, che sono anch’essi vittime del combinato disposto NUE 112 – SORES di Palmanova. Visto che mi sento anch’io tirato in ballo dalle accuse della NURSIND risponderò come sempre con i fatti, oggettivamente riscontrabili, che saranno esposti all’attenzione dei cittadini e dei politici con periodicità settimanale, perché sono tanti, troppi e vanno esaminati con cura.