Cgil-Cisl-Uil: attività per la sicurezza sul lavoro, bene più formazione a scuola e superamento logiche sanzionatorie
“Sottolineiamo il grande lavoro della programmazione sulla sicurezza volta a superare logiche sanzionatorie, creando invece un percorso per sensibilizzare e mettere in campo iniziative sulla cultura della sicurezza. Questa non è solo nei posti di lavoro, ma è nei percorsi nelle scuole, negli enti di formazione, nelle imprese”. Lo evidenzia anche a nome di Cgil e Cisl il segretario regionale Uil del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, intervenuto oggi a Trieste alla presentazione da parte dell’assessore al Lavoro e formazione, Alessia Rosolen, e Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, per la parte datoriale, del ‘Programma delle iniziative per la sicurezza sul lavoro’, primo documento di programmazione che la Regione mette in atto sull’argomento nel sistema scolastico e della formazione.
Il documento, che vede la collaborazione anche dell’Inail e dell’Ufficio scolastico regionale, parte da un’analisi dettagliata sui dati su morti, infortuni sul lavoro e malattie professionali, tra dal 2017 al 2021, per dopo illustrare tutte azioni messe in atto dalla Regione, coinvolgendo le parti interessate, suddivise in 5 linee: programmazione e coordinamento; sensibilizzazione degli studenti in tema di sicurezza; percorsi formativi; percorsi per migliorare sicurezza e qualità della vita; azioni nel settore edile.
Tra i punti evidenziati dai sindacati, continua Zorn, vi sono “il protocollo sugli appalti, sul lavoro domestico che coinvolge famiglie, assistenti familiari ed enti, per fare lavoro sicuro e un servizio alle famiglie. Sicuramente sugli enti di formazione è stato fatto un percorso che porterà a dei precisi programmi di formazione all’interno dei sistemi formativi e scolastici”. Il riferimento è sia al protocollo firmato a Udine lunedì scorso, sia alla Carta di Lorenzo, siglata il 21 gennaio scorso, primo anniversario dell’infortunio mortale del tirocinante Lorenzo Parelli, documento in cui si indicano regole più precise sulla sicurezza nei percorsi educativi che includono l’esperienza in azienda.
“Era necessario un intervento che mettesse in evidenza tutte le linee d’azione – aggiunge Rosolen -, con la convinzione che promuovere attività per consolidare e migliorare la sicurezza sia una responsabilità condivisa in ogni settore della nostra società. Lo dovevamo rispetto a tutti coloro che hanno perso la vita o sono rimasti infortunati sul luogo di lavoro”, conclude l’assessore.