“Che aria tira?”, a Gorizia il secondo incontro illustra gli effetti dell’inquinamento sui bambini
Continuano a Gorizia gli incontri del progetto “Che aria tira?”, organizzati da Legambiente e aperti a tutta la cittadinanza. Ieri sera, presso la sala Agoré a Gorizia si è così svolto il secondo appuntamento del ciclo, questa settimana rivolto a comprendere i rischi dell’inquinamento sui bambini. Un tema delicato e importantissimo, analizzato da uno degli esperti mondiali in materia: il dott. Mario Canciani, presidente dell’A.L.P.I. (Associazione Allergie Pneumopatie Infantili).
Il focus sui più piccoli mostra la grande fragilità di questi e la loro impotenza verso gli agenti inquinanti. Essendo privi di sistemi immunitari forti, infatti, questi subiscono gli effetti dello smog senza riuscire ad opporre barriere efficaci. Non sono però solo i bambini a essere esposti maggiormente, bensì anche le donne: come ha spiegato dettagliatamente il dott. Canciani, diversi inquinanti assumono le sembianze di “falsi ormoni” una volta assorbiti dal nostro corpo, che vanno a svolgere malamente il ruolo di “mediatori” svolto prima dai veri ormoni. Questo, soprattutto nei soggetti femminili, riversa i problemi più gravi.
La lotta all’inquinamento è quindi la principale battaglia su cui bisogna impegnarsi su questo fronte. A cominciare dal nostro stesso sistema di vita e di trasporto: come dimostra un’indagine indipendente svoltasi a Milano e citata da Canciani, coloro che usano moto e auto per spostarsi quotidianamente sono i più soggetti all’inalazione di polveri sottili. Paradossalmente, coloro che invece decidono di usare la bici o spostarsi a piedi sono molto meno esposti, in quanto il movimento fa sì che l’aria circoli e non stagni come invece accade con i propri mezzi. Infine, chi usa i mezzi pubblici si espone a bassissime percentuali di agenti.
Le scoperte scientifiche ottenute negli ultimi anni hanno fatto sì che molte patologie oggi siano guaribili. Curiosamente, alcune provengono da un campo totalmente opposto a quello poi di applicazione, com’è quello bellico. Tanti altri problemi, però, perseverano e anzi assistiamo a sviluppi degenerativi: come ha dichiarato Canciani, infatti, oggi i polmoni dei neonati sono in media più piccoli di quelli di 30 anni fa. Inoltre, già a 9 anni alcuni presentano dei polmoni consumati come quelli di un ottantenne: un segnale di quanto precoce e aggressivo sia il peso dell’inquinamento sui più deboli.
A Udine, grazie a importanti fondi europei nel corso degli anni, si è riusciti ad allestire un centro di aiuto proprio in questo senso. Il lavoro svolto non si esaurisce nel risolvere i mali, ma anzi buona parte è indirizzata verso la prevenzione. Soprattutto nelle scuole bisogna concentrare i propri sforzi, e l’ALPI insieme a Legambiente lo sa bene essendo partner del progetto GENKI proprio sulla qualità dell’aria: qui il dott. Canciani ha così tristemente scoperto che 1 ragazzo su 3 non sa di avere problemi respiratori.
Al termine dell’incontro, l’ospite ha risposto a diverse domande giunte dal pubblico e ha reso disponibili a tutti i dati mostrati. Gli incontri di “Che aria tira?” continueranno nei prossimi mesi, per approfondire ulteriori aspetti e problematiche dell’inquinamento. Il progetto è finanziato dalla Regione (LR 23/2012) e della Fondazione Carigo in collaborazione con l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Gorizia, ALPI onlus, ISIS D’Annunzio, Eurotech e col supporto dell’associazione Agorè.