Comitato spontaneo per la Pineta di Cattinara: 330 milioni di soldi dei contribuenti per devastare ancora Cattinara!
La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha stabilito venerdì 24 marzo 2023 di far salire a ben 330 milioni di euro i fondi per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’ospedale di Cattinara, la costruzione della sede centrale del nuovo “Burlo Garofolo” e la creazione di un campus didattico e di ricerca. Il contratto d’appalto del 7 ottobre 2020 ne prevedeva 140, mentre il Vice-Presidente con delega alla Salute Riccardi aveva parlato nel 2021 di 170, il 19 maggio 2022 di 208 e il 3 febbraio 2023 di almeno 260. Più del doppio in due anni e mezzo, 70 milioni in più dopo l’ultimo annuncio di un mese e mezzo fa. Ufficialmente a causa della crescita dei prezzi nel settore edile. Con questi soldi dei contribuenti, spiegano dal Comitato spontaneo per la Pineta di Cattinara, la Regione conferma tutte le devastanti opere già in programma e ne riesuma un’altra, prevista fin dall’Accordo di programma del 2009 ma omessa da anni: il campus didattico e di ricerca. Non dice però dove verrebbe costruito e in cosa consisterebbe. Tra via del Botro, via Rio Storto e il polo cardiologico come stabilito allora? Con altri parcheggi? Entro il 2030 si eliminerebbero così 536 alberi (numeri ASUGI), tra cui tutti quelli della pineta, del parcheggio dipendenti e del piazzale dei bus. Di questi, circa 150 già non esistono più. E i 3.365 compensativi in realtà sarebbero perlopiù arbusti. Dopo lunghi disagi di cantiere, Cattinara e Altura avrebbero più cemento, asfalto, traffico, inquinamento, rumore e dissesto idrogeologico. Eppure nessuna delle impattanti opere imposte alla cittadinanza sarebbe necessaria lì. Basterebbe completare l’ammodernamento e ampliamento del “Burlo” in via dell’Istria. Nemmeno il padiglione servizi aziendali e il “cubone Covid” servirebbero se da Cattinara si spostassero in siti cittadini più idonei i servizi non per acuti, come quelli universitari, Anatomia patologica, Medicina legale e l’aula magna. Invece si vuole accentrare a Cattinara (quasi) tutta la sanità triestina e non solo. La terza torre di collegamento potrebbe avere meno di 15 piani. E la nuova strada tra via Valdoni e via del Botro, già terminata, renderebbe superflua la tortuosa bretella tra la superstrada e il polo cardiologico. Semmai bisognerebbe ristrutturare subito le torri medica e chirurgica. Ma per quelle c’è tempo.