Confcommercio Fvg, solita sviolinata di inizio anno al potere: «Con il ddl Sviluppoimpresa un passo importante per l’innovazione di commercio e turismo»
“Un documento corposo, destinato a innovare commercio e turismo, come richiesto dai comparti interessati. Giovanni Da Pozzo, presidente regionale di Confcommercio Fvg, con i colleghi presidenti provinciali di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Alberto Marchiori e di Trieste Antonio Paoletti, ringrazia la Regione, in particolare l’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, per il confronto servito a costruire, d’intesa con le associazioni di categoria, il ddl Sviluppo Impresa, varato a fine 2020 dalla giunta Fedriga” così nella nota di inizio anno Confcommercio Fvg . Insomma parole che non lasciano adito a dubbi, è la solita sviolinata di categoria a chi è al potere, al momento, se poi si condividono anche aspetti più “ideologici” il messaggio si fa più appassionante anche se palesemente eccessivamente servile, nella evidente consapevolezza che nessuno (o quasi) oserà nella stampa criticare toni e contenuti della sviolinata . «L’obiettivo condiviso prosegue la nota di Confcommercio con il commento di Da Pozzo – è il rilancio dell’economia in una congiuntura mai così difficile. Diamo merito all’assessorato di avere ascoltato le nostre istanze, in larga parte accolte, e di avere dunque messo a punto un articolato che risponde alle esigenze delle imprese». Sei titoli e 91 articoli fanno del ddl un testo complesso e denso di contenuti. Tra gli altri, evidenzia Confcommercio Fvg, la novità epocale della riorganizzazione del commercio in Distretti, con conseguenti fondi per i progetti in partnership con i Comuni, la razionalizzazione degli interventi di credito e a fondo perduto, la creazione del Fondo credito turismo, il sostegno alle attività ricettive e al settore extralberghiero, la nascita del cluster Turismo, con Confcommercio e Federalberghi che si propongono sin d’ora per esserne soggetto attivo. E ancora, supporto a imprenditoria giovanile e startup, innovazione digitale, rigenerazione e forestazione urbana, centri storici e, in particolare, piccole imprese che operano in comuni sotto i 3mila abitanti, «tutte sollecitazioni – ricorda Da Pozzo – arrivate dalla nostra associazione e che la Regione ha accolto in maniera lungimirante». Insomma tutto bene secondo Confcommercio Fvg, vedremo però se in questo 2021 smetteranno i tradizionali piagnistei, le richieste di supporto e di avere mano libera sul piano occupazionale, aperture negozi e magari viabilità cittadine. In realtà ci sarà comunque la scappatoia di dare la colpa a chi c’era prima a chi è al governo centrale o, in estrema ratio, al destino cinico e baro.