Conversione della luce solare in potenza elettrica: anche l’Università di Udine nel progetto europeo
GreEnergy: una nuova era per l’energia solare, si tratta di un nuovo progetto finanziato dalla Commissione Europe tramite il Programma Horizon 2020 che si pone l’obiettivo di sviluppare nano-antenne come raccoglitori di energia solare a basso costo per un futuro più verde. Molte delle fonti di energia che usiamo al giorno d’oggi hanno bassa efficienza, si basano su risorse non rinnovabili e causano enormi danni al pianeta contribuendo al riscaldamento globale. GreEnergy propone l’uso della più pulita tra le energie disponibili: il sole. Il sole è la risorsa energetica più potente ed abbondante che abbiamo sulla Terra, e rappresenta una sorgente di energia inesauribile per il nostro pianeta. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Joint Research Centre (JRC), ad oggi l’energia fotovoltaica copre solo il 4% del consumi mondiali, a causa della bassa efficienza dei pannelli fotovoltaici, e del loro costo elevato.
L’ambizione del Progetto GreEnergy è quella di definire un nuovo paradigma nel campo dell’energia solare. Il progetto prevede di realizzare un prototipo di un nuovo sistema di estrazione dell’energia dal sole attraverso nano-antenne ottiche accoppiate ad un dispositivo ultraveloce di rettificazione e alla carica di un super-micro condensatore. L’obiettivo è di dimostrare un’efficienza del 20-40% per rendere questa tecnologia competitiva con l’attuale stato dell’arte. Va inoltre notato che la massima efficienza teorica ottenibile con questo nuovo approccio è molto superiore a quella delle celle fotovoltaiche, lasciando così intravvedere una ampia strada verso ulteriori miglioramenti futuri.
Questa soluzione innovativa a basso costo potrebbe rivoluzionare completamente il mercato dell’energia e dare vita a nuovi dispositivi elettronici che potrebbero funzionare auto-alimentandosi senza la necessità della connessione alla rete elettrica o ad un alimentatore esterno: potrebbero così nascere dispositivi indossabili, come pure sensori per le infrastrutture, i veicoli o l’ambiente.
Il prototipo che verrà sviluppato nel progetto GreEnergy costituirà un avanzamento della conoscenza nel campo della conversione dell’energia solare, che avrà ricadute sulle compagnie di distribuzione dell’energia e della produzione di pannelli solari, e con un beneficio globale in termini di riduzione della dipendenza dai carburanti fossili.
Coordinato dalla Chalmers University of Technology (Svezia), GreEnergy è un progetto interdisciplinare di durata quadriennale che coinvolge otto partner provenienti da 6 stati diversi: oltre alla già citata Università capofila, le Università di AAlto (Finlandia), l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Udine con il gruppo del prof. Michele Midrio del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura, tre SME ad alta specializzazione tecnologica, AMO GmbH (Germania), SCIPROM Sàrl (Svizzera) e Nogah Photonics (Israele) ed un centro di ricerca, IHP – Innovations For High Performance Microelectronics (Germania).
“Con GreEnergy vogliamo dimostra che è possibile raccogliere e convertire l’energia solare in maniera più efficiente e a minor costo di quello che si fa al giorno d’oggi” dice il coordinatore del progetto, progf. Per Lundgren della Chalmers University of Technology. “Riuscire a convertire onde elettromagnetiche alle frequenze ottiche, e ad accumulare l’energia convertita è una sfida enorme, che noi vogliamo vincere affrontando in modo coordinato il design, la progettazione e la fabbricazione delle antenne, del rettificatore e delle nano-batterie. Il risultato sarà un successo senza precedenti che rappresenterà un cambio epocale del modo in cui potremo sfruttare l’energia del sole”.
» Ulteriori informazioni sul progetto: https://www.greenergy-project.eu