Cosa inaudita e gravissima l’azione minacciata dalla Danieli contro i firmatari della petizione, così Europa Verde-Verdi, Sinistra Italiana, Possibile

Con una nota Europa Verde-Verdi, Sinistra Italiana, Possibile Fvg esprimono  pieno sostegno all’attivista per l’ambiente Marino Visintini citato “nella sua veste di controinteressato quale, per certo [sic], sottoscrittore della petizione pubblica” a pag. 14 del ricorso al Tar della Danieli contro la Regione volto ad avere i nomi dei 21.974 firmatari della Petizione contro l’acciaieria. Nel ricorso della Danieli, che coraggiosamente Marino ha presentato nella conferenza stampa di oggi, è esplicitata la volontà “di assumere le iniziative giudiziarie volte a difendere la propria immagine commerciale e la propria onorabilità, come visto gravemente lesa [sic] l’accusa, rivoltale dai sottoscrittori della pubblica petizione” e di proporre “contro i sottoscrittori della petizione, alternativamente, querela per diffamazione, ovvero azione civile per il risarcimento del danno da lesione della propria immagine e reputazione commerciale” . Una cosa inaudita, gravissima, che condanniamo fermamente e che smentisce platealmente quanto dichiarato dalla Danieli e pubblicato sugli organi di stampa locali in data 5 gennaio e cioè: “L’ipotesi di una causa ai 24mila cittadini è frutto di ricostruzioni giornalistiche fantasiose e destituite di ogni fondamento”. Per parte nostra noi non abbiamo dubbi: siamo e saremo sempre a favore dei cittadini e delle cittadine, dei comitati e della loro libertà di espressione. Non c’è più spazio per gli indifferenti”.

Va aggiunto che già alcuni  giorni orsono,  alle prime notizie sulla azione dell’azienda di Buttrio e prima che emergessero con precisione i contenuti del ricorso, la presidente del gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella si era espressa pubblicamente annunciando una interrogazione sulla vicenda:   “Mi autodenuncio, aveva scritto in una nota la parlamentare,  io sono tra chi si è opposto, firmando interrogazioni e ogni altro atto che potesse impedire uno scempio di territorio e di denaro pubblico”.  “E’ uno sconcertante e inedito atto di arroganza politica da parte del gruppo industriale Danieli. Presenterò una interrogazione ai ministri Matteo Piantedosi e Gilberto Pichetto Fratin per sapere come intendano isolare una ingerenza di questo tipo nelle decisioni dei territori. La scelta di non voler accogliere un’acciaieria a Porto Nogaro, nella Laguna di Marano, a ridosso delle spiagge di Lignano Sabbiadoro, Grado e Bibione, è frutto di una mobilitazione degli abitanti di quei luoghi e dei loro sindaci”, aggiungeva l’onorevole Zanella nella nota. “Si è trattato di un’azione talmente sentita da avere la meglio e costringere la Regione, con una petizione popolare, ad un passo indietro rispetto ad una scelta che il Governo Meloni ha caldeggiato con un decreto omnibus che consente, in caso di grandi investimenti, l’abolizione delle autorizzazioni in nome del preminente interesse strategico nazionale”. La parlamentare ricorda come il progetto servisse a soddisfare “le esigenze belliche del gruppo ucraino e del paese in guerra con la Russia, in seguito alla perdita della acciaieria Azovstal di Mariupol”. Il ricorso ala Tar è un atto che ci preoccupa per l’invadenza delle pretese del profitto su quelle della democrazia. Per questo mi autodenuncio”, conclude Luana Zanella.