Dalla cancellazione di 315 seggi al Parlamento un’occasione per dare pari opportunità di rappresentanza alle minoranze linguistiche del Friuli
La cancellazione di 315 tra deputati e senatori palesa, con le assegnazioni dei seggi per la Camera e per il Senato, che ci sono territori che hanno ottenuto di più, in termini numerici di rappresentanza, rispetto a quanto riservato alla nostra Regione sia tra gli enti a statuto speciale, con le solite province autonome di Trento e Bolzano a primeggiare, sia tra quelli caratterizzati da un regime ordinario, come nel caso della Liguria.
Inoltre, la riduzione dei seggi in Parlamento impone la riforma del sistema elettorale. Interessante registrate che sono numerose le dichiarazioni di intenti dei partiti nazionali rispetto alla necessità di garantire il cosiddetto diritto di tribuna a tutte le rappresentanze territoriali.
Seppur penalizzati dal numero di seggi assegnati alla nostra Regione la scontata riforma elettorale apre una finestra di speranza per ottenere un vero riconoscimento della specialità della minoranza linguistica friulana. Infatti, si potrebbe perseguire la riduzione del quorum su base regionale che, con l’attuale sistema elettorale, è fissato al 20 percento a seguito delle note vicende collegate alla capacità contrattuale in Parlamento del SVP che, con tale sbarramento, mantiene la sostanziale egemonia nel Tirolo del Sud.
Infatti, il limite su base regionale del 20 percento non trova alcuna giustificazione di buon senso e forse anche di legittimità costituzionale tenuto conto che su base proporzionale ad esempio in Friuli – Venezia Giulia, alla luce degli 8 deputati riconosciuti alla nostra Regione, dovrebbe essere sufficiente raggiungere il 12,5 percento per far scattare un seggio.
Tale cifra elettorale è sicuramente più facilmente raggiungibile anche magari in un’ottica di future possibili alleanze tra movimenti autonomisti e di minoranza linguistica, compresi gli sloveni.
Inoltre, con la riforma del sistema elettorale saranno ridisegnati anche i collegi elettorali e questa volta ci auguriamo si possa evitare lo scempio perpetrato con il Rosatellum che ha smembrato la popolazione che si riferisce al Friuli.
Insomma l’auspicio è che chi dovrebbe rappresentare le ambizioni del nostro Friuli a Roma dia veramente pari opportunità e una reale possibilità di espressione alle istanze delle minoranze linguistiche reprimendo logiche di spartizione dei seggi. A maggior ragione se poi si invoca il classico appello al voto utile che diventa tale nel momento stesso in cui si falsano i quorum per far scattare i seggi.
Markus Maurmair
Presidente Patto per l’Autonomia