Denuncia del capogruppo del Patto per l’Autonomia Moretuzzo: «La Regione ha regalato allo Stato 94 milioni dell’extragettito Imu»
«La politica regionale deve compiere delle scelte forti, deve dare risposte valide alle difficoltà del contesto socio-economico, in altre parole deve governare in modo straordinario com’è straordinaria la situazione in cui ci troviamo». Lo ha detto oggi (23 luglio, ndr) in Aula il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, relatore di minoranza del disegno di legge n. 55 di assestamento al bilancio per gli anni 2019-2021. Un assestamento che conferma un governo senza grandi idee sui temi strategici per la regione, senza una visione di medio e lungo termine, indispensabile invece per «contrastare quella realtà piena di criticità fotografata nello stesso Documento di economia e finanza regionale 2020: il tasso di crescita delle imprese ancora negativo (-0,3% contro una media italiana pari al +0,5%), il calo dell’occupazione nell’industria, il numero degli inattivi in età da lavoro in regione (con particolare riguardo agli oltre 23 mila giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni), la costante crescita delle superfici di vendita degli esercizi commerciali (superiori alla media italiana) alla quale corrisponde, però, una riduzione del numero di punti vendita (in altre parole: esercizi meno numerosi e sempre più grandi)».
Con questo assestamento, continua Moretuzzo, «ci saremmo aspettati di trovare risposte concrete e investimenti importanti – le risorse di certo non mancavano – a partire dal rilancio dell’economia nei settori che registrano le maggiori sofferenze, passando per un investimento serio e lungimirante sulle politiche a favore dell’occupazione (come mai non investiamo in una specifica e orientata attività di formazione?) o, ancora, elaborando soluzioni per aiutare le famiglie e contrastare l’ormai drammatico calo demografico in regione».
Prima di augurare alla maggioranza «un rapido cambio di passo con la definizione di obiettivi chiari e con la concretizzazione delle riforme più opportune in vista della programmazione del bilancio per il 2021», Moretuzzo ha denunciato il “regalo” allo Stato di 94 milioni di euro dell’extragettito Imu. In pratica, «non sarà lo Stato a restituire ai Comuni del Friuli-Venezia Giulia le risorse ingiustamente sottratte con la partita dell’extragettito Imu, ma la Regione! Con l’assestamento si svela il gioco delle tre carte fatto dal Presidente Fedriga quando ha presentato il nuovo Patto finanziario siglato con il Ministro Tria. Avevamo in mano una sentenza della Corte Costituzionale del 2016 che diceva chiaramente che lo Stato ha truffato gran parte dei Comuni del Friuli-Venezia Giulia, chiedendo loro più di quanto doveva – 94 milioni di euro –, e la Regione ha rinunciato a ottenere questi soldi per i Comuni, come stabilito dalla Corte, in cambio di uno sconto irrisorio nei contributi da versare allo Stato, che nel 2019 su oltre 700 milioni da versare è di soli 30 milioni. L’anno scorso il Presidente della Regione lamentava che l’esecutivo precedente aveva vinto la sentenza, ma non aveva forzato la mano per farsi restituire i 94 milioni di arretrati. Ora invece ci siamo spinti al punto di non pretendere più quei soldi, ma addirittura di ristorare i Comuni con fondi nostri, riducendo per l’anno in corso di circa un terzo lo sconto tanto sbandierato. E Fedriga si è guardato bene dal giocare a carte scoperte!».
Guai a sottovalutare la questione, insiste Moretuzzo. Da un lato, «ci chiediamo quale programmazione possiamo concedere ai Comuni continuando a elargire risorse una tantum con modalità estemporanee e sempre diverse, secondo logiche a volte difficili da scovare e con la spada di Damocle di una riforma delle autonomie locali di cui si continua a ignorare i contenuti». Dall’altro lato, «il tema dei rapporti finanziari con lo Stato rimane un tema centrale per la tutela dell’autonomia regionale e per il rilancio della specialità, a maggior ragione in un momento storico in cui i dati economici e demografici dicono chiaramente che il Friuli-Venezia Giulia sta soffrendo in misura molto maggiore rispetto alle altre regioni del nordest».