Di nuovo, terribilmente, la guerra!
Viviamo una nuova situazione tragica in Europa con ripercussioni su tutto il Pianeta. Propongo qualche piccolo e umile spunto di riflessione, contando di non essere esperto di geopolitica e di trattative diplomatiche. Ogni guerra è assurda, perché uccide, ferisce le persone e provoca un disastro generale. È sempre doveroso partire dalle vittime per ogni considerazione. Papa Francesco nell’ intervista da Fabio Fazio del 6 febbraio ha dichiarato con forza che la guerra è il male peggiore, che l’alternativa è costruire con fatica la fratellanza. Già da tempo osservando le steppe piene di neve e i carri armati in assetto di guerra aumentava progressivamente lo sconcerto interiore del ripetersi della situazione peggiore della storia dell’umanità e come conseguenza nel dover constatare e ridire amaramente con una frase popolare eloquente che “l’uomo non impara mai dalla storia.” Quindi le regole del gioco in un’Europa per altro fragile e debole non sono decise dalla geopolitica, dall’economia in trattative sempre doverose e a oltranza ma dai carri armati, dai missili. È impressionante: 200 mila soldati, migliaia di blindati, centinaia di aerei e di navi così che pare proprio la più grande armata vista in Europa dal 1945. Questo per schiacciare la sovranità dell’Ucraina e dimostrare agli altri paesi dell’Est qual’ è la superpotenza che domina. Armi, armi, e ancora armi e la Russia di Putin che va sempre ricordato nella sua storia come capo della polizia segreta del kgb dell’Unione Sovietica, armi negli Stati Uniti, e in tanti altri paesi del mondo, nell’Italia che per questo 2022 ha raggiunto il record degli investimenti in spese militari con 25 miliardi di euro. Togliendo investimenti alla scuola, alla ricerca, al lavoro, all’ambiente e ai servizi sociali. Queste sono sempre dimensioni di fondo considerando le altre guerre in corso, le oltre 26 che si stanno combattendo sul pianeta, spesso completamente dimenticate; guerre per motivi economici, per impossessarsi di risorse di minerali o per far valere la propria supremazia. Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale e dei campi di sterminio le nazioni del mondo si sono riunite e hanno dichiarato nelle premesse dell’ONU che le generazioni future mai avrebbero dovuto vedere le guerre; la nostra Costituzione all’articolo 11 dichiara il ripudio alla guerra, con una affermazione così forte e pregnante che Don Lorenzo Milani e i suoi alunni gli attribuiscono valore retrospettivo. Padre Ernesto Balducci morto il 25 aprile 1992 negli editoriali di allora scriveva su l’Unità rispetto alla guerra del Golfo e dichiarava che la guerra è sempre e comunque irrazionale prima ancora di richiamare
motivazioni etiche ed evangeliche. L’ONU prevede e insiste su una trattativa tra gli stati e ipotizza la trattativa ad oltranza e il minimo uso della forza come interposizione perché atto di una forza composita e intermedia mai della prevalenza di qualcuno anche con alleati per interventi con spregiudicatezza e cinismo autonomi. Si dice che anche se ci sono state in queste ore reazioni in diversi luoghi del pianeta sembra manchi quel coinvolgimento di popolo di altri momenti e luoghi. Senza cercare alibi, la situazione è cambiata e si avverte con più evidenza l’intreccio fra le diverse situazioni, per l’economia, per l’ambiente. Emerge in modo evidente la potenza e la debolezza della politica che in questi anni ha cancellato la questione della pace dalla sua agenda principale. È importante continuare a vivere ed esprimere parole, gesti, trattative di pace, operando per quanto è possibile e intrecciando relazioni dirette con tanti soggetti presenti nella nostra realtà e nel mondo. Sulla lapide della sepoltura di padre Ernesto Balducci si legge tra le varie scritte:” Gli uomini del futuro o saranno uomini di pace o non saranno”. Nella sua duplice accezione non saranno più perché si autodistruggeranno e non saranno degni di essere chiamati umani se non costruttori di pace. Pierluigi Di Piazza