“Di scuola-lavoro non si può morire” domani studenti in piazza anche a Udine
Domani nell’ambito di una mobilitazione nazionale studentesca, anche gli studenti friulani saranno in piazza per protestare dopo il drammatico caso che ha visto la morte del diciottenne Lorenzo Parelli “schiacciato da una trave d’acciaio mentre lavorava gratis” si legge nel volantino che indice la manifestazione che si svolgerà dalle 9.00 in piazza I° Maggio nel capoluogo friulano. La mobilitazione, dovesse riuscire come è auspicabile, vedrebbe il ritorno dopo il Covid, dei giovani in piazza in questo caso chiedendo n cambio preciso rispetto alla concezione dell”alternanza scuola lavoro che purtroppo come ea prevedibile e da molti previsto all’indomani del varo della legge Legge 107/2015 la cosiddetta Riforma della Buona Scuola che ha reso obbligatoria l’alternanza scuola-lavoro in tutti gli indirizzi di studio della Scuola secondaria di II grado e che è diventata nei fatti, prevalentemente, una forma di lavoro non retribuito e purtroppo in varie occasioni con scarsa sicurezza. La mobilitazione che da molti è giustamete vista anche come richiesta di giustizia per la morte di Lorenzo Parelli non vede purtroppo, pur ovviamente nella diversità dei ruoli, solidali tutti i dirigenti scolastici. Ci viene infatti segnalato un episodio sgradevole. All’ istituto Mattei di Latisana gli studenti non parteciperanno allo sciopero, poichè il dirigente scolastico non giustificherà l’assenza limitando de facto il diritto di sciopero se pur in ambito studentesco che ormai era storicamente scontato come diritto al dissenso garantito dalla Costituzione. In sostanza obbligando gli scioperanti a giustificare le ore di sciopero si invitano, così si può leggere il divieto, gli studenti ad essere indifferenti alla scomparsa di un loro coetaneo. Fra l’altro sono molte le associazioni e le organizzazioni che hanno dato la loro adesione formale e solidarietà alla azione degli studenti. Fra queste i COBAS del comparto scuola che in concomitanza con le manifestazioni studentesche hanno indetto uno sciopero generale. Da parte sindacale si chiede la sospensione immediata di tutti i percorsi di scuola lavoro nell’anno in corso; l’abolizione PCTO e revisione percorsi formativi, lo stop allo sfruttamento lavoro non retribuito e stage gratuito, sostituzione dell’addestramento al lavoro con la formazione sui diritti e sulla sicurezza sul lavoro, formazione specifica al lavoro a carico delle aziende dopo la fine dei percorsi di studio, ammodernamento laboratori, eliminazione classi pollaio ed aumento organici docenti ed ATA. Fra gli altri ci viene segnalata l’adesione di Azione Civile, popolo per la costituzione, del Friuli Venezia Giulia, unitamente alla sezione friulana del Sindacato Indipendente Scuola ed Ambiente.