Dosi di vaccino donate dalla Ue ai paesi poveri finite nella spazzatura: erano scadute o mal conservate
” È uno scandalo che migliaia di dosi di vaccino siano stati buttati nella spazzatura nel quadro dell’operazione Covax – ha detto Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic – in relazione all’articolo di #Domani, Ludovica Jona “Vaccini: dosi scadute o mai spedite. Lo scandalo delle donazioni è un regalo a Big Pharma” del 29. 03.2022 scorso che nonostante la gravità dei fatti denunciati non ha sortito alcun effetto in un paese, dove l’informazione è evidentemente concentrata solo sulla guerra in Ucraina. Così oggi iIl Comitato italiano della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic lancia l’ennesimo allarme: con una nuova variante Sars-CoV-2, la Xe, che si aggira per l’Europa e altre varianti estremamente contagiose che rischiano di svilupparsi e diffondersi nei paesi più poveri e meno attrezzati, sommati alla tragica guerra in Ucraina si potrebbe creare un terreno privilegiato per la ripresa e diffusione della pandemia, ad oggi tutt’altro che debellata. Per queste ragioni il Comitato internazionale oggi 9 aprile attuerà iniziative in varie città europee, tra cui Bruxelles, Parigi e Milano, dove inoltre si terrà un importante convegno dal titolo “Il diritto alla salute fra guerre e pandemie”. Ma c’è di più il Comitato manifesta “enorme sconcerto” per quanto emerso dall’inchiesta ‘Follow the doses’ sulle donazioni dei vaccini da parte dei paesi europei, Italia compresa. La denuncia è supportata anche dalla testimonianza di autorevoli personaggi come segretario di stato tedesco alla Salute . Che già il 19 ottobre 2021, come riportava l’agenzia Reuters spiegava che che ci sono “problemi burocratici, logistici e legali in corso” imposti dai produttori di vaccini ai paesi dell’UE che desiderano donare i vaccini in eccesso, rendendo “quasi impossibile una risposta rapida alle richieste di aiuto internazionali”. E quanto denunciato da Thomas Steffen si puntualmente concretizzato. L’ inchiesta, che fa parte del progetto europeo “Follow The Doses” ricostruisce i documenti e le donazioni e mette in luce le responsabilità di Big Pharma dietro alle donazioni mai avvenute o tardive. Le conseguenze riguardano anche l’Italia. Circa 350 milioni di dosi donate ai paesi poveri non sono state iniettate e molte sarebbero finite in discarica anche pe l’impossibilità dei paesi riceventi di poter garantire la necessaria catena del freddo. In sostanza gran parte dei vaccini donati all’Africa sono scaduti o stanno per scadere, quindi sono inutilizzabili e per di più devono essere smaltiti, con pesanti costi aggiuntivi. Inoltre – conclude il Comitato – “per i contratti capestro stipulati dalla Commissione Ue su mandato dei nostri Governi, dobbiamo chiedere il permesso a Big Pharma per fare le donazioni: non solo abbiamo finanziato la ricerca e la produzione, acquistato i vaccini, pagandoli una seconda volta, ma ora non li possiamo neanche donare liberamente ai diseredati della terra”.