Draghi arriva in Friuli per omaggiare l’assessore Riccardi. Questo è storytelling mediatico del momento

Si fa un gran parlare in questi giorni di disinformazione e propaganda o nella migliore delle ipotesi di una interpretazione partigiana delle notizie. Il metodo è ben conosciuto dagli analisti della comunicazione e viene attuato sia, a propria insaputa spesso sui social, sia con pianificate e ben mirate motivazioni da professionisti motivati. Il metodo è semplice, si ribalta il concetto, anziché partire dalla notizia, si parte dal risultato mediatico che si vuole ottenere e si costruisce la storia. Questo è tipico nella disinformazione di guerra dove appare spesso sguaiata, è invece sottilmente presente anche nella generalità dell’informazione d’appoggio a parti politiche, economiche o a singoli personaggi, soprattutto alla periferia dell’impero dove vi è una predominanza monopolistica dell’informazione. Nulla di scandaloso (o quasi) se viene fatto nella chiarezza, meno se si utilizzano surrettizi trucchetti. Così oggi si scopre che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, lunedì prossimo sarà a Palmanova. “Una visita istituzionale, quella del premier, voluta da palazzo Chigi per ringraziare, con la sua presenza, il sistema della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e la Regione per il lavoro svolto in queste settimane nella gestione degli aiuti per il popolo ucraino” recita la carta stampata locale. Una frase che sembra innocente ma che così come è costruita e con l’uso delle parole giuste può essere tradotta in questo modo: Draghi, l’uomo del momento (quasi della provvidenza) viene in visita, non per ringraziare il popolo del Fvg e le sue attività di volontariato, ma “l’istituzione” che guarda caso è impersonificata dall’onnipresente vicepresidente e delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi. Tutte cancellate, almeno mediaticamente, le responsabilità dello stesso come assessore alla salute? Si tenta in sostanza di ricostruire una reputazione politica al soggetto che negli ultimi anni viene considerato da molti e non solo a “sinistra” il maggior responsabile dello sfascio della sanità pubblica e soprattutto di una gestione covid che ha creato difficoltà e lutti statisticamente superiori al dovuto. Si punta in sostanza alla proverbiale smemoratezza del popolo che si pensa possa essere mediaticamente affascinato dall’ultima notizia letta. Tuttavia in questo caso c’è la speranza che questa operazione abbia minore effetto, perchè l’inefficienza del sistema salute by Fvg è palese tutte le volte che devi accedere alle cure e questo, nonostante l’impegno e la responsabilità del personale sanitario e amministrativo pubblico, che lavora senza sosta, mentre una sorta di picconatore istituzionale opera alle fondamenta  per rendere loro la vita difficile e favorire le strutture dell’amico “privato”. Per ora, in attesa che vi sia una presa di coscienza delle responsabilità, ci dovremo sorbire e sopportare le cronache e le foto opportunity di rito, con la narrazione di un Mario Draghi che viene ad omaggiare l’assessore Riccardi e probabilmente il suo vice (a sua insaputa) Fedriga. Così va la comunicazione in odor di monopolio nel Fvg nel terzo millennio. Fabio Folisi