Effetto Basovizza: Noi ricordiamo tutto! Dibattito a Udine presso il circolo di Rifondazione Comunista
Venerdì prossimo 15 febbraio, alle ore 20,00, presso il circolo di Rifondazione Comunista in via Percoto 17A, a Udine si svolgerà un dibattito nel quale si parlerà di confine orientale e “foibologia” con: Alessandra Kersevan e Claudia Cernigoi, storiche attive da decenni con pubblicazioni, ricerche e dossier su questi temi. Con l’occasione verrà presentato l’ultimo lavoro di Claudia Cernigoi edito da KappaVu, “Operazione Plutone. Le inchieste sulle foibe triestine.” In una nota gli organizzatori spiegano che “il Giorno del Ricordo, istituito per legge nel 2004, si è definitivamente manifestato per ciò che è sempre stato: un assist al rilancio del più becero nazionalismo auto-assolutorio. Dietro alla foibologia mainstream si sono scatenate le peggiori pulsioni patriottarde ed i più clamorosi falsi storici: dai numeri gonfiati a dismisura degli infoibati (per la gran parte protagonisti o fiancheggiatori della brutale occupazione fascista della Jugoslavia) al vero e proprio culto degli “italiani brava gente” vittime di una terribile pulizia etnica operata dagli “slavo-comunisti”, il tutto, prosegue la nota, condito con sfilate di Casa Pound e poi film e fumetti, realizzati da personaggi direttamente ed indirettamente collegabili agli ambienti del neofascismo, che vengono inoculati nei cinema, in televisione e nelle scuole”. “Figure istituzionali di vertice, prosegue il comunicato, hanno fatto a gara a chi la sparava più grossa: insuperabile l’europarlamentare di Forza Italia Tajani, che a Basovizza si è spinto ducescamente ad intonare un “viva l’Istria e la Dalmazia italiane!”, ma apprezzabile anche il presidente della Repubblica Mattarella il quale, sulle orme del suo predecessore Napolitano, in un discorso irresponsabile e del tutto storicamente fuori centro, ha avvallato la panzana dell’odio etnico da parte degli jugoslavi arrivando ad accostare foibe e campi di concentramento come la Risiera di San Sabba (in perfetta sintonia con Salvini che invece ha usato come raffronto il più tonante Auschwitz). In tutto questo tripudio di delirante e nostalgico nazionalismo fuori tempo mischiato a fake, persino la segreteria nazionale dell’ANPI è caduta inopinatamente nella trappola nazional-popolare riconoscendo una supposta “tragedia nazionale” subita per mano dei partigiani jugoslavi, rilanciando il discorso del Presidente della Repubblica e dissociandosi dalle stesse sue sezioni (piuttosto numerose) che, accusate di “negazionismo” si preoccupano di fare resistenza storica sulle “complesse vicende del confine orientale” e più in generale sulle vere “tragedie nazionali” inflitte dall’imperialismo fascista a svariati malcapitati popoli. Ma tutto questo revanscismo nazionalista ad uso interno ha già prodotto i suoi effetti oltre confine: Slovenia e Croazia hanno scritto a Mattarella per fargli sapere che non sono disposte ad accettare questo stravolgimento della storia e ricordandogli che esiste una memoria condivisa contenuta negli atti della Commissione storica italo slovena, che ha analizzato i rapporti tra italiani e sloveni dal 1880 al 1956… Cosa risponderanno agli sloveni ed ai croati, conclude così la nota, i nostri ineffabili rappresentanti istituzionali? Vincere e vinceremo?”.