Energia, approvata mozione di maggioranza sul fotovoltaico, per le opposizioni è inutile atto tardivo e strumentale
Approvata quasi all’unanimità, con 24 sì, tre astenuti dei presenti in aula con la scelta polemeica di non partecipare al voto da parte dei consiglieri del Pd e del Patto-Civica, la mozione a prima firma di Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente, che aveva come oggetto il varo “di una disciplina transitoria per la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza superiore a 1 Mw, in attesa di provvedimenti statali”. Una mozione che impegna la Giunta regionale a “porre in essere ogni utile azione a governare al meglio e a limitare gli impatti negativi dei processi di trasformazione territoriale connessi all’insediamento di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili sul territorio regionale” percorrendo, eventualmente, quanto fatto anche recentemente dalla Regione Veneto. “Nell’immediato – ha spiegato Di Bert alla platea di consiglieri – questa mozione ha lo scopo di instaurare un’interlocuzione tra le parti interessate, in primis con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica”. La regolamentazione degli impianti fotovoltaici ha visto la piena condivisione della problematica da parte dei consiglieri di tutti gli schieramenti. Tuttavia la mozione è stata considerata “tardiva” da alcuni esponenti di Opposizione.
“Gli ultimi due anni e mezzo – ha dichiarato Rosaria Capozzi, consigliera del M5S – hanno visto in Friuli Venezia Giulia l’approvazione di impianti fotovoltaici per 1000 ettari di terreno e 788 Mw di potenza nella sola provincia di Udine. Sarebbe stato utile agire prima. Intervenire ora, oltre che tardivo, è anche non risolutivo, perchè si vuole operare sulla scorta di una legge regionale veneta che non individua fattivamente le aree inidonee, visto che fa riferimento a quelle presuntivamente inidonee”. L’esponente di Opposizione ha quindi dichiarato la sua astensione al momento del voto.
Furio Honsell, consigliere di Open Sinistra Fvg, così come Francesco Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) hanno sottolineato la necessità di rimettere sul tavolo dell’Aula una legge regionale ad hoc, sulla scorta di quella che era stata approvata nel 2021, ma poi impugnata dal Consiglio dei Ministri in quanto in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia.
Il consigliere Alberto Budai (Lega) ha dichiarato il suo appoggio alla mozione di Di Bert, annunciando ai presenti in Aula la convocazione il 5 marzo prossimo di una seduta di IV Commissione inerente il problema del fotovoltaico: “La Regione deve trovare il modo di governare il sistema e non subirlo”. Si tratta di “una mozione condivisibile per la problematica affrontata” secondo Serena Pellegrino (Avs), che ha dichiarato la propria astensione dal voto e ha richiesto “l’impegno da parte del Consiglio regionale nel bloccare le domande che arrivano ai Comuni per la realizzazione di impianti fotovoltaici”. Impegno “tardivo” anche secondo Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica, che ritiene questa mozione “troppo poco, dopo sei anni di governo Fedriga”.
Andrea Carli (Pd) sulla scorta delle osservazioni fatte dai colleghi, ha invece chiesto se “ad oggi ci siano le condizioni fattibili affinchè una nuova proposta di legge possa trovare uno sviluppo diverso da quanto avvenuto in precedenza”.
Non è tardata la risposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, energia e svilupppo sostenibile, Fabio Scoccimarro. “Attualmente – ha spiegato l’esponente di Giunta – le bozze ministeriali ci sono, ma siamo in attesa della Conferenza delle Regioni in tema ambiente che doveva avere luogo quest’oggi, ma poi è stata rimandata: avrebbe dovuto definire le linee guida per l’individuazione di aree idonee alla realizzazione degli impianti fotovoltaici”.
“La mozione da me presentata – ha concluso Di Bert, prima che il presidente del Consiglio Mauro Bordin desse il via alle votazioni – risponde alle esigenze che voleva perseguire. Approvarla non è in antitesi a una nuova possibile legge regionale”.
In una nota successiva ai lavori i consiglieri Martines-Pozzo (Pd) hanno ribadito che la mozione è inutile. «La mozione del centrodestra è un atto assolutamente strumentale, senza valore e perdipiù in fortissimo ritardo. Governano da sei anni senza aver posto la benché minima regolamentazione, nonostante giacesse dal 2021 una proposta di legge seria, lasciata nel cassetto solo perché avanzata dal Pd». Lo affermano i consiglieri regionali Francesco Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) a margine della discussione sulla mozione del centrodestra per regolamentare gli impianti fotovoltaici a terra. «Ora che dalla presentazione dei progetti fatta anni fa si è passati all’installazione dei migliaia di pannelli su centinaia di ettari di terreno del medio e basso Friuli, il centrodestra presenta una mozione debolissima solo per dire, a tempo ormai scaduto, che si stanno occupando del tema, agli occhi dei loro elettori. Abbiamo proposto il ritiro della loro mozione e la discussione della vecchia proposta di legge, ma il consigliere Di Bert ha rifiutato per piantare la sua bandierina e giustificarsi agli occhi degli elettori e dei sindaci del territorio in difficoltà. Per questo non abbiamo partecipato alla votazione».