Fedriga & C fanno “grasso” con le risorse dello Stato e “assestano” prebende. Sulla sanità il presidente emula il suo vice e sposa la logica delle tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”

Difficile sostenere che nella manovra di “assestamento” che la Regione Fvg si appresta a varare  vi sia una logica complessiva, una visione di futuro,  se non quella della spartizione a pioggia che ogni assessore sta predisponendo e spesso in maniera scoordinata fa un settore e l’altro. Sovrapposizioni inevitabili quando non ci si parla nemmeno fra colleghi di giunta  e l’obiettivo è soddisfare il proprio personale bacino di riferimento. Nulla di mai visto ovviamente, perchè è malattia perniciosa di una classe politica dirigente che trasversalmente, da una legislatura all’altra, si passa a mano. Cambiano, qualche volta i destinatari, ma purtroppo quasi mai i metodi. Lo dimostra la narrazione dei media tradizionali  che non fanno quasi mai mancare il sostegno alla narrazione del momento nella logica di non disturbare il manovratore. Così si costruisce quella  percezione positiva nell’opinione pubblica la cui apoteosi  arriva dalle classifiche di gradimento. Ultima quella che vede  Fedriga ai primi posti fra i presidenti di Regioni, non per quello che fa, ma per l’immagine che i media, soprattutto quelli nazionali in quanto delfino di  Salvini, propongono a reti unificate. Diversa è la realtà dal punto di vista dell’operatività reale, della visione di sviluppo e “resilienza” per un Fvg che la crisi post-covid la deve probabilmente ancora vivere e che rischia di vedere arrivare drammaticamente i nodi al pettine. Per ora però Fedriga vince, anche se non fa nulla, basta l’immagine e una opposizione incapace di incidere, perchè, banalmente, sulla comunicazione gioca di rimessa e si limita a pietire spazi di visibilità, il più delle volte individuali, soddisfacendo così più l’ego personale dei singoli esponenti che l’effettiva operatività d’opposizione. Ma anche il presidente Fedriga è uomo dall’ego smisurato,  ama farsi chiamare “governatore” rafforzando mediaticamente il suo ruolo di piccolo condottiero, ma  si guarda bene da intervenire quando le cose vanno palesemente male e neppure i media amici riescono a contenere le verità rivelate. E’ il caso del disastro Sanità, dalla gestione pandemica al caso De Monte, tutto appaltato al suo vice Riccardi. La logica per Fedriga è quella delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo così “speriamo che me la cavo”.

Per non tediarvi con troppi particolari sui riparti a pioggia degli assessori ,  andiamo per titoli riprendendoli pari pari da quelli diffuso dall’ARC, l’agenzia di stampa della giunta regionale e lo facciamo limitandoci al solo mese di luglio e partendo dal primo annuncio sull’assestamento. Apre le danze l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli che il 5 luglio annuncia:

Assestamento:  slancio a ripresa grazie ad un avanzo di 362mln.

Dopo quel “ciak si gira”  sull’avanzo di bilancio ecco partire la raffica di annunci, eccone i titoli:

Assestamento: Pizzimenti, ulteriori 40 mln per domande prima casa, Per le infrastrutture previsti complessivi 122 milioni.

Assestamento: Zannier, quasi 15 mln per le risorse agroalimentari.

Assestamento: Zannier, 15 milioni per agroalimentare e montagna.

Assestamento Edilizia: Pizzimenti, 2,5 mln di euro per scuole paritarie Fvg.

Assestamento: Zilli-Bini, 25mln per ammodernare strutture ricettive.

Assestamento: Zannier, quasi 15 mln per le risorse agroalimentari.

Assestamento: Gibelli, da risorse valore a patrimonio cultura e sport, si destinano circa 9,7 milioni di euro complessivi

Assestamento: Zilli, ok a ulteriori misure per accelerare sviluppo Fvg – 7,5 milioni di euro in favore delle case di riposo, 5 mln per azioni di contrasto al Covid-19, 1,5 mln destinati ai servizi socioassistenziali e socioeducativi gestiti dai Comuni, 1 mln per il trattamento dei tumori cerebrali.

Assestamento: Rosolen, priorità risorse a tenuta occupazionale- assegnati 5 milioni di euro.

Siamo certi che non è finita, mancano infatti alcuni assessorati e siamo certi che non mancheranno nuovi stanziamenti per “telecamere”, mentre il tema sanità che è alle prese con la quadratura dei bilanci delle aziende sanitarie, assorbirà la sua bella fetta di denari, ma temiamo in termini di quadratura dei conti e non certo di nuovi servizi territoriali ai cittadini. Anzi si amplieranno gli spazi per il “privato” con la scusa che il pubblico non funziona. Così anzichè sostenerlo e risolvere strutturalmente i problemi, li si scavalcano, dispensando milioni agli amici del privato.

Laconico sull’assestamento, il commento del responsabile economia del Partito Democratico Renzo Liva secondo cui  Fedriga fa “grasso” sull’assestamento con le risorse dello Stato. Afferma Liva:  “L’approccio della Giunta Fedriga nella costruzione di questo ‘grasso’ assestamento è permesso dalla grande liquidità devoluta dallo Stato, provvidenziale nell’immediato ma sterile e clientelare se si mancano gli obiettivi strategici. Ricomincia un processo di irrigidimento del bilancio regionale che eravamo riusciti a invertire nella passata legislatura, con la cancellazione di impegni pluriennali, e la progressiva cancellazione del ruolo del Consiglio regionale operata dalla Giunta leghista va di pari passo con un dirigismo ideologico appaltato alle strutture tecniche: il caso dei sostegni all’edilizia è esemplare” Liva boccia la manovra  valutando i provvedimenti che la Giunta Fedriga sta deliberando in vista dell’assestamento di bilancio estivo ed entra nel merito specifico sulle  risorse destinate all’edilizia residenziale, turistica e scolastica paritaria.  “Sono sempre le stesse le ragioni per cui si compra casa e – spiega Liva – si ristruttura pensando al futuro: speranza nel domani, nuove nascite, lavoro e salute, prospettive di crescita personale, mobilità sociale e geografica, apertura al mondo e alla formazione. Dunque in Fvg si deve puntare su altri driver come manifattura, logistica, scuola e sanità pubblica, università, export, scienza e innovazione, agroalimentare, ambiente e turismo. Possiamo anche rallentare sulle telecamere”.  L’esponente dem precisa che “il dato della scarsa adesione dei giovani alla garanzia nazionale sul mutuo per l’acquisto della casa aggiunge altri elementi a favore di un ripensamento della misura regionale che assegna ingenti risorse ai mutui prima casa. L’edilizia è un settore già ripartito e già molto sostenuto, oggi condizionato più dal prezzo e dalla carenza delle materie prime che dalla mancanza di finanziamenti alla domanda che peraltro potrebbe trovare sostegno nell’ingente risparmio immobilizzato nelle banche”.

FF