Fine vita: Celotti-Cosolini (Pd), serve legge, politica non lo ignori
«La necessità di riconoscere il suicidio medicalmente assistito, così come garantito dalla sentenza della Corte Costituzionale, è un passo necessario che la politica e le istituzioni non possono ignorare: serve una legge che tuteli un diritto riconosciuto e garantisca tutti, chi soffre in maniera estrema e chi opera». Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti e Roberto Cosolini (Pd) a margine delle audizioni odierne in 3ª commissioni sulla mozione e sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul tema del fine vita.
Secondo Celotti va riconosciuta la «possibilità e quindi il dovere di dare una risposta certa ai cittadini e alle cittadine di questa regione perché in situazioni di estrema sofferenza è ancora più necessario avere percorsi certi e definiti di presa in carico per vedere rispettato un diritto.
E accanto a questo ci deve essere la possibilità e quindi dovere di dare una risposta agli operatori del servizio sanitario regionale». E ancora: «Se altre Regioni, non a statuto speciale come il Veneto e l’Abruzzo, ritengono di poter legiferare in materia, è deludente che la maggioranza di una Regione a Statuto speciale abbia dei dubbi sulla possibilità legislativa su questo tema». Per Cosolini, «arrivare all’approvazione della norma è importante proprio per definire e dare certezza a un percorso strutturato che dia attuazione alla sentenza della Corte costituzionale. Durante le audizioni odierne – continua – sono prevalse considerazioni di tipo etico e di principio, rispettabili anche se non sempre condivisibili, che sono altra cosa rispetto a quello che è stato il pronunciamento dei giudici della Corte: la proposta di legge non vuole introdurre l’eutanasia in Fvg, né potrebbe farlo, ma garantisce in modo certo l’applicazione di un diritto già riconosciuto».