Fotovoltaico. Capozzi (M5S): Inerzia Giunta determina proliferare incontrollato impianti
“Nessun dubbio e nessuna preclusione, da parte nostra, riguardo l’importanza della transizione energetica. Tuttavia, per tendere verso quell’auspicabile direzione, non ci si può orientare verso provvedimenti e azioni che possono andare a danno del paesaggio del nostro territorio e dei beni tutelati”.
Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo la parola alla luce degli odierni lavori che hanno impegnato la IV Commissione permanente davanti alla quale è stato illustrato il disegno di legge di ispirazione giuntale “Norme per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”. Un lavoro, evidenzia, che “potrebbe ancora essere annullato da una sentenza del Tar del Lazio”.
“Restiamo convinti – aggiunge l’esponente pentastellata, facendo riferimento ai temi emersi anche attraverso le audizioni dei portatori di interesse legati ai contenuti del ddl 38 – sulla necessità di privilegiare le coperture degli edifici, i parcheggi oppure i siti oggetto di bonifica, le cave, le discariche e, più in generale, le aree degradate”.
“La necessità, da sempre avvertita ma sempre disattesa, è quella – precisa Capozzi – di pervenire a una regolamentazione. L’inerzia della Giunta regionale, invece, ha di fatto causato il Far West nelle nostre campagne. Questo, purtroppo, solo per ricordare a tutti chi sta causando la proliferazione di campi fotovoltaici, chi è in un leggero ritardo di soli 14 anni, chi non ha voluto porre un freno alle autorizzazioni tre anni fa e chi lo fa solamente oggi, quando le pratiche per riempire la nostra pianura sono ormai ben che avanzate. Una grave inerzia oggettiva che ha portato, solo negli ultimi 2 anni e mezzo, alla richiesta di installare campi fotovoltaici per 2000 ettari complessivi e 1700 MW di potenza installabili. Una follia che, proprio in questi mesi, sta esprimendo un’ulteriore escalation con un aumento del 200% nel primo mese dell’anno”.
“Sono ormai numerosi – sottolinea la rappresentante del M5S – gli esempi di impianti non voluti dai cittadini, compresi quelli portati in aula dai sindaci del territorio regionale. La nostra Regione, infatti, dovrebbe realizzare impianti per 1900 MW dal 1 dicembre 2022 fino al 2030, ma ne ha già installati 652 MW. Questo ddl, se approvato così come proposto e comunque privo di efficacia retroattiva, non impedirà pertanto la costruzione dei vecchi impianti, mentre è discutibile anche la sua efficacia riguardo i nuovi impianti. È proprio quanto emerge dalle varie storture rilevate, dalle criticità inerenti le connessioni elettriche o, ancora, dalla questione di un impianto che insiste contemporaneamente su un’area idonea e inidonea, benché la disciplina prevalente per la sua realizzazione sia quella degli impianti nelle aree idonee”.
“Tante – ribadisce ancora Capozzi – anche le contraddizioni presenti nel testo e nelle intenzioni. Come quella relativa agli impianti fotovoltaici nelle aree classificate agricole, di potenza superiore a 12 MW, alle quali deve essere asservita una superfice agricola pari a nove volte la superficie occupata dall’impianto. Una norma condivisibile, ovviamente, ma parliamo di impianti di fatto vietati per legge su aree agricole e, in ogni caso, troppo grandi rispetto alla proliferazione, tant’è che 14360 impianti istallati nel 2024 solo 4 hanno una potenza superiore a 10MW. Sono una novantina le realtà in essere con una capacità tra 1 e 10 MW, non a caso proprio quelle più avversate anche dai cittadini perché, essendo le più piccole, sono anche le più prossime ai centri abitati”.
“Un’ultima criticità riguarda l’idea di semplificazione – conclude Capozzi – che porterà alla nascita di ben due mappe: una per l’individuazione delle aree idonee (nella quale ci sarà anche una parte delle aree non idonee); l’altra delle aree non idonee. Elaborazioni da compiersi entro 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al netto, allungando i tempi di un ulteriore anno al quale dovrà essere aggiunta l’ulteriore tempistica necessaria per il recepimento negli strumenti urbanistici da parte dei Comuni. Non mancheranno – questa l’assicurazione conclusiva – le nostre proposte per correggere e rendere più efficiente questo disegno di legge”.
Pompea Maria Rosaria Capozzi Consigliere regionale M5S