Fridays for Future, giovani in piazza in oltre 50 città. A Udine sit-in in piazza Venerio

Oltre 50 appuntamenti in altrettante città: da Alessandria a Bari, da Brescia a Catania, passando per Milano, Roma e Napoli, tornano in piazza i giovani del movimento Fridays for Future. Così è stato anche a Udine dove un nutrito gruppo di giovanissimi ha dato vita alla manifestazione culminata in un sit-in nella centrale P.zza Venerio e prima davanti a palazzo D’Aronco. “Non abbiamo un pianeta B, questa la parola d’ordine più gettonata dai manifestanti.   “Un’ulteriore occasione di condivisione dei temi della crisi climatica in tutta Italia in concerto con il resto del movimento globale partendo dai temi relativi all’energia rinnovabile e alle Cers (Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali), passando per la mobilità sostenibile ed arrivando alla crisi climatica e alla necessaria transizione ecologica e sostenibilità economica, giustizia sociale ed eco transfemminismo”.  Insomma tutti i temi al centro dell’iniziativa del movimento che a Udine sono stati arricchiti anche dalla narrazione del caso Siot, la vicenda che vede Comitati locali battersi contro l’installazione delle centrali a metano che la Regione FVG ha approvato senza adeguata istruttoria e contro il volere della popolazione, dei Comuni. Quattro i progetti presentati da SIOT TAL per l’installazione di 4 centrali a metano di cogenerazione di elettricità e calore sull’oleodotto che va da Trieste al passo di Monte Croce Carnico.

Una considerazione da vecchio cronista: riempie il cuore vedere come su questi temi siano i più giovani ad essere sensibili ed impegnati, un fattore che fa ben sperare per il futuro a patto che chi oggi tiene le redini del potere politico ed economico si renda conto che non si può violentare il futuro di questi giovani per meri e spesso squallidi interessi. I giovani del Fridays for Future cominciano ad avere consapevolezza di questo e del fatto che vanno distinte le posizioni soprattutto in questo periodo elettorale. Del resto  nei loro documenti si legge: “Una classe dirigente che decide di ignorare o non affrontare un problema ormai sotto gli occhi di tutti, è una classe dirigente da cui non ci sentiamo rappresentatə. È una scelta politica ignorare o decidere di non affrontare il problema. È una posizione politica precisa: un conto economico di voti che questo o quell’altro partito si fa, e alla fine l’intera scena politica prende una posizione. Una posizione a nostro parere ben poco lungimirante perché non tiene conto delle evidenti disparità sociali, delle disuguaglianze e dell’inflazione stessa”. Bene hanno quindi fatto una serie di candidati, a iniziare da quello del centrosinistra per la presidenza della Regione Massimo Morettuzzo ad esser presenti in quella piazza. Nessuna strumentalizzazione se non altro perchè la maggioranza assoluta di questi giovani in piazza Venerio a Udine, il 2 e 3 aprile non voteranno per la loro giovanissima età. Ma era un giusto  segnale d’attenzione  da dare loro.