Friuli: in attesa di novità
Dopo le recenti elezioni regionali il quadro politico regionale sembra dominato solo da qualche scandalo (Bini e il suo ruolo in Euro e promos, i progetti sulla mega acciaieria a Porto Nogaro, la strada sul Lussari) su cui Fedriga sembra galleggiare indenne mentre sul cosa avverrà nella sanità, per la riforma degli Enti locali e per la tutela e valorizzazione della lingua friulana, il Friuli attende.
Attende di sapere se sono fondate le voci di un progetto che, nel giro di qualche anno, ridurrebbe a due (due!) gli ospedali regionali, uno a Udine e uno a Trieste, mentre gli altri sarebbero ridotti a pronto soccorso, radiologia e poco altro, favorendo la sanità privata che crescerebbe a dismisura.
Attende di sapere se la riforma degli Enti locali affronterà il problema del personale nei Comuni e, soprattutto, se i friulani finalmente potranno avere un ente amministrativo che li rappresenti. A suo tempo il vicepresidente Anzil, ex sindaco di Rivignano-Teor, si era battuto per una Regione con due provincie autonome sul modello del Trentino-Alto Adige, qualcosa di quell’idea entrerà nella riforma?
Attende di sapere se vedremo, finalmente, una vera politica di tutela e valorizzazione della lingua friulana, vera trave portante dell’identità e del diritto all’autonomia speciale di questa Regione.
Forse i bonus annunciati hanno portato consenso elettorale, ma sui problemi veri il Friuli attende.
Paolo Fontanelli
Presidente del Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli